Regione: | Lombardia |
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Provincia: | Como |
Comune: | Sormano |
Monte: | Monte Cippei |
Area Carsica: | Valle del Nosê |
Quota dell'Ingresso: | 1075 m slm |
Dislivello: | +29, -331 m |
Sviluppo Reale: | 7222 m |
Rilevatori: | Vari - 1980/98 |
Disegno: | Il rilievo è in corso di stesura |
Dati forniti il 22 settembre 1999 da Graziano Ferrari
L'ingresso della cavità è situato a quota 1072 m slm sulle pendici
occidentali del M. Cippei, circa 100 metri sopra la strada provinciale che collega la
Colma del Piano (Capanna Stoppani) al Piano del Tivano. La grotta prende il nome dal
rifugio presente alla Colma.
La cavità si approfondisce fino a quota 800 all'interno del M. Cippei dirigendosi
verso l'asse della sinclinale della Valle del Nosê. Un lungo ramo suborizzontale si
dirige parallelamente all'asse di sinclinale all'interno delle pendici settentrionali del
Dosso Al Valente, in corrispondenza del bordo meridionale del Piano del Tivano, a quote
comprese fra 800 e 880. Un secondo importante ramo proviene dall'interno del M. Cippei,
a quote comprese fra 1000 e 950. Questo ramo giunge a sovrapporsi in pianta
all'Abisso del Cippei.
L'ingresso della cavità si è aperto per sprofondamento nel 1925. La
cavità viene esplorata per uno sviluppo planimetrico di 28 metri ed un dislivello
di -14. Vengono saltuariamente intraprese disostruzioni nella frana terminale.
Nel settembre 1979 elementi del Gruppo Grotte Milano riescono a superare questa frana e
ad esplorare la Via Classica della grotta ed i primi rami affluenti, fino alla
profondità di -265.
Queste esplorazioni rivelano ben sette rami che giungono in prossimità della
superficie in un'area di due ettari, senza peraltro presentare segni superficiali evidenti
dei vuoti sotterranei. Ciò ad ulteriore dimostrazione di quanto carsismo ipogeo
possa esistere in quest'area senza dare particolari evidenze superficiali e a quali
risultati possano portare scavi perseveranti o fortunati.
Fra il 1980 e il 1981 viene completata l'esplorazione della Via Classica e dei
suoi affluenti e vengono pure esplorate le Vie Nuove, fermandosi a valle su una
serie di sifoni posti attorno a 800 m di quota. Viene pubblicato un rilievo schematico
che, pur non comprendendo tutti i rami noti, rappresenta 2240 metri di sviluppo.
Le esplorazioni di questo periodo vengono compiute dal Gruppo Grotte Milano assieme ad
elementi di altri gruppi.
Nel 1986 avvengono due importanti tentativi volti alla ricerca di una congiunzione con
l'Abisso del Cippei: il Gruppo Grotte Milano esegue una impegnativa risalita nel
ramo detto Mondi Perduti mentre l'Associazione Speleologica Comasca si interessa
di una piccola frana posta nel ramo Flight, al di là di un sifoncino che
si apre solo in grande secca. Ne risulta il ramo Piaggia Brutta, 660 metri di
passaggi disagevoli che portano a +30 rispetto all'ingresso della grotta e a sovrapporsi
in pianta al Cippei, che dista non più di 50 metri.
Alla fine del 1986 la franetta disostruita nel 1979 subisce l'ultimo di una serie di
assestamenti che occlude la cavità per tutto il 1987. Nel 1988, dopo la sistemazione
della frana, viene effettuata una colorazione dal Cippei, che dimostra il collegamento
idrico con Piaggia Brutta ma non con il sifone di fondo di Stoppani.
Sembra che la grotta non abbia più molto da dire ma, alla fine del 1992, la
verifica di un piccolo sifone sospeso da parte di elementi del Gruppo Grotte Milano
rivela una insperata prosecuzione. Vengono esplorate le Vie Nuovissime, per circa
3 km di vaste gallerie ricche di depositi argillosi. Le punte, effettuate da elementi di
vari gruppi, giungono nel 1993 ad un estremo situato oltre quattro sifoni temporanei,
che permettono l'accesso solo in regime di grande secca invernale e con l'uso di muta
subacquea o di idrocostume (la temperatura dell'acqua è di 8° C).
Negli anni successivi, inverni particolarmente tiepidi e piovosi impediscono di completare
le esplorazioni. Le auspicate congiunzioni con Niccolina e con Tacchi-Zelbio sembrano
però da escludere.
A partire dal 1994 viene intrapresa una lunga operazione intergruppi di revisione del
rilievo, coordinata da G. Ferrari, che ha portato finora al rifacimento del rilievo
della Via Classica e di gran parte delle Vie Nuove.
Nel 1998 l'allargamento di una strettoia situata nel ramo Circus porta alla
scoperta da parte del Gruppo Grotte Milano di un breve ramo denominato Re Mida.
La cavità si presenta a grandi linee come una serie di vie di approfondimento
idrico orientate da SSW a NNE, condizionate dalla giacitura (40° per N025-N030) e
connesse fra loro da gallerie o laminatoi disposti perpendicolarmente all'immersione
degli strati e parallelamente all'asse della sinclinale del Nosê. Le morfologie
locali sono influenzate dalla fratturazione, da pieghe e da fenomeni di slumping. I pozzi
sono poco frequenti. È interessante notare che la maggior parte dei rami discendenti
termina in sifone o in riempimento a quote comprese fra 815 (sifone del Ramo Classico)
e 780 (Totò Riina). Fa eccezione il solo sifone di Aquarius, che raggiunge quota
720, paragonabile a quella del fondo della Niccolina.
La somma delle poligonali note ammonta a 7222 metri, per un dislivello di -331
(sommità del sifone di Aquarius), +29 (sommità della Risalita degli Dei
in Piaggia Brutta) rispetto all'ingresso.
L'ingresso si comporta da bocca calda (ingresso alto), ma in realtà il
comportamento delle correnti d'aria è piuttosto complesso, in quanto è
influenzato dalla situazione di apertura dei vari sifoni temporanei posti all'interno,
in particolare del sifone di accesso a Piaggia Brutta e del sifone di collegamento con
le Vie Nuove.
In regime invernale e in condizioni normali, cioè con i due citati sifoni
chiusi, una modesta corrente d'aria uscente è avvertibile dall'Ingresso alla
Sala della Spagnola. All'apertura del sifone di collegamento con le Vie Nuove, anche
queste ultime partecipano alla stessa circolazione, con flussi d'aria provenienti dal
Sifone dell'Orecchio e dall'estremo del ramo "Questo". Ciò sembra avvalorare
l'ipotesi della presenza di uno o più ingressi a quota inferiore a quella
dell'ingresso attuale. Questi ingressi potrebbero essere situati sulle pendici del
Dosso Al Valente, in corrispondenza del ramo Taurus.
L'apertura del sifone di Piaggia Brutta causa la connessione con un ingresso posto a
quota superiore all'ingresso di Stoppani, molto verosimilmente costituito dall'Abisso
del Cippei. In questo caso l'aria in risalita dalla Sala della Spagnola percorre Piaggia
Brutta sfioccandosi nei suoi vari rami. In questa situazione l'ingresso di Stoppani
potrebbe avere un comportamento incerto, influenzato dalla temperatura e dalla pressione
atmosferica esterna.
La connessione con l'Abisso del Cippei è stata dimostrata mediante una colorazione
che in Stoppani ha dato esito visibilmente positivo nel corso d'acqua proveniente da
Piaggia Brutta. Questa colorazione ha dato esito positivo anche alle sorgenti dei Falchi
della Rupe, in prossimità di Nesso e della riva del lago.
Una connessione con il Büs de la Niccolina viene invece considerata molto improbabile
per motivi geologici. L'immersione degli strati porta infatti la Stoppani a scendere
in profondità sotto la Niccolina, posto di riuscire a superare i sifoni ed il
detrito che sbarrano la strada dalla Stoppani. Un collegamento potrebbe esistere nella
zona profonda del sistema, finora solo ipotizzata in base a considerazioni geologiche.
Ancora del tutto ipotetica è la connessione con il Sistema Tacchi-Zelbio, anche
se la colorazione del 1996 ([Varin, 1998]) ha permesso di porre in relazione idrologica
il sifone della Via Classica con il corso d'acqua che percorre la Tacchi.
Un collegamento transitabile consentirebbe di realizzare un complesso di oltre 16 km di
sviluppo. Per verificare questa possibilità è necessario poter penetrare
nelle zone più remote di Stoppani senza dover dipendere dalle condizioni di
apertura dei sifoni che le precedono. Il candidato più probabile per il
raggiungimento di questo obiettivo è Ingresso Fornitori. Anche il Büs de la
Falsa Squarada potrebbe essere in connessione con la Stoppani, ma nella zona che precede
il sifone Marco Getta la Spugna.
La Via Classica viene percorsa annualmente da numerose ripetizioni. è ragionevole
pensare che sia stata verificata in modo accurato, anche se la forzatura di alcuni piccoli
affluenti potrebbe dare sorprese. Non risulta che sia mai stata effettuata un'immersione
nel sifone di fondo, che però sembra stringere rapidamente in detrito fine.
Alcuni dei numerosi rami laterali alla Via Classica sono stati percorsi poche volte e
la loro revisione potrebbe dare risultati interessanti, in particolare mediante scavi o
la forzatura di strettoie e franette. Sono anche noti alcuni tratti non rilevati.
Nell'importante ramo di Piaggia Brutta non risulta che sia stata tralasciata nessuna
possibilità di congiunzione con l'Abisso del Cippei.
Le Vie Nuove sono state percorse in modo sufficientemente completo. Resta da effettuare la risalita nel camino della Sala Gigante, mentre un'immersione nel sifoncino perenne di -269 sembra veramente proibitiva a causa delle ridotte dimensioni del passaggio. È necessario rivedere in grande secca il ramo del Sifone Gigante. È in corso il rifacimento del rilievo delle Vie Nuove; restano da rivedere la Sala Gigante, il Sifone Gigante e alcuni piccoli rami non rilevati.
Nel primo tratto delle Vie Nuovissime, prima del sifone Marco Getta la Spugna, non sono
state trascurate prosecuzioni evidenti. I punti da verificare sono: la prosecuzione a
monte della galleria di Aquarius, il sifone di sabbia di Aquarius, uno stretto
approfondimento attivo che si trova all'inizio di Hic Sunt Leones, i camini di Scorpius
e il punto in cui l'acqua di Scorpius scompare nel detrito, la risalita di Taurus e una
finestra in prossimità del Pozzo con Lago. In questa zona è noto un breve
ramo non rilevato che chiude ad anello sopra Hic Sunt Leones.
Oltre Marco Getta la Spugna la situazione cambia radicalmente: sono state esplorate e
rilevate solo le gallerie maggiori e le prosecuzioni che potevano portare al collegamento
con la Tacchi. Restano da esaminare diverse gallerie e risalite di dimensioni anche
ragguardevoli. Purtroppo quest'area è tenacemente difesa dal sifone d'accesso.
Le condizioni meteorologiche degli ultimi inverni non hanno permesso l'instaurarsi
delle condizioni di grande secca invernale, indispensabili per operare con ragionevole
sicurezza.
Per questo motivo, gli sforzi recenti sono stati rivolti alla ricerca di ingressi che
permettano di evitare i sifoni temporanei. Il tentativo più serio è
costituito da Ingresso Fornitori. è necessario però far
notare che proprio la zona oltre Marco Getta la Spugna è sepolta sotto spessori
notevoli di depositi morenici (fino a 50 metri in corrispondenza della Morena del Dosso).
Potrebbe anche essere molto utile identificare gli ipotetici ingressi bassi posti in
corrispondenza del ramo Taurus.
Graziano Ferrari
(Tratto da: FERRARI G., 2000: Contributo alle conoscenze sul carsismo ipogeo della Valle del Nosê (Como, Italia), Atti del XV Congresso di Speleologia Lombarda, S. Omobono Imagna, 1999 (in stampa))
Bibliografia:
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