VT Tn 244 - GROTTA DEL CALGERON


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Regione:Trentino - Alto Adige
Provincia:Trento
Comune: Grigno
Monte: Col del Vento-Altopiano dei Sette Comuni
Area Carsica: VT SC 16 - TN
Quota dell'Ingresso: 450 m slm
Dislivello: +250, -130 m
Sviluppo Reale: 5000 m

Rilevatori: Conci-Galvagni, 1952-1953
Disegno: -

(dati forniti il 17.7.95 da Paolo Zambotto (G. S. SAT Arco/Museo Tridentino di Scienze Naturali)


Descrizione
Si apre sul versante destro della Valsugana, tra Grigno e la frazione Selva, a quota 450 m circa (Comune di Grigno).
Attualmente è accessibile in ogni momento senza alcuna formalità. Il cancello posto poco prima della Sala delle Vasche per sostituire quello divelto dall'alluvione del 1966 è sempre aperto e non richiede chiave alcuna.
Il Ramo Principale si snoda verso sud-ovest per più di un chilometro con una serie di ampie condotte interrotte da ben 13 laghi, il maggiore dei quali, il Pasa, forma un sifone quasi perenne e chiude la galleria a 500 metri dall'entrata. Una diramazione ad anello che si stacca al quarto laghetto permette di doppiare il Ramo Principale e di accedere alle parti più interne del complesso.
Appena dentro la grotta, oltre il primo lago (lungo una decina di metri, ma nei periodi secchi scompare anche completamente) si giunge alla Sala delle Vasche, uno degli ambienti più suggestivi della grotta. Poco oltre si arriva al secondo lago, attrezzato con spezzoni di scala tesi sulla superficie. Nei periodi più sfavorevoli la scala rimane completamente sommersa, l'acqua si alza fino a raggiungere la volta sovrastante e chiude il passaggio. Oltre il secondo lago la grotta assume via via proporzioni sempre più vaste. A 200 metri dall'ingresso, sul quarto laghetto, a sinistra si apre il ramo laterale, via obbligata per raggiungere le parti profonde del Calgeron. Il Ramo Principale oltre tale punto prosegue ancora per circa duecento metri fino al sifone Pasa.
Suggestiva la morfologia dell'anello laterale: lungo circa 350 m presenta per lunghi tratti un pavimento completamente inciso da marmitte.
Al termine dell'anello si risale velocemente la Chiocciola, si trascurano sulla destra le condotte del Labirinto e si comincia a scendere verso la Sala Nera. In fondo a questa, se il livello del Lago Roner lo permette, in pochi minuti si arriva al Lago Daniela, sifone terminale del Ramo Principale.
Fra questo ed il Roner una scala fissa permette di accedere al Ramo Alto (oltre un km di lunghezza).
Il Ramo Nuovo (ca. 750 m di sviluppo) si apre invece alla sommità della Sala Nera, a sinistra, oltre uno stretto camino-diaclasi ed un basso sifone chiuso solitamente per gran parte dell'anno. Sale con forte pendenza e dimensioni ragguardevoli (Sala del Museo) oltre una enorme frana che lo ostruisce completamente (passaggio segnato fra i blocchi) fino a perdersi, a 250 m di quota sopra l'ingresso, in larghe diaclasi ancora inesplorate. Poco prima della fine, sulla destra, scende il Ramo dei Meandri, esplorato dal Gruppo SAT di Arco nel 1973, il cui sifone terminale, superato recentemente da speleosub del Gruppo Roner, nasconde interessanti prospettive di proseguimento nelle esplorazioni, ferme ormai da troppo tempo.

  • Punti caratteristici e cose da vedere

  • Il Calgeron è piuttosto povero di concrezioni. Interessante invece la lunga serie di morfologie erosive dell'anello laterale (solchi, marmitte, cupole, lame di roccia) ancora parzialmente attivo e libero da sedimenti. Suggestiva la discesa nei vasti ambienti della Sala Nera (e la corsa sul ripido pendio sabbioso che segue); da provare il cunicolo di partenza del Ramo Nuovo, distesi fra la sabbia e la superficie perfettamente levigata della volta. La Sala delle Vasche rimane comunque il punto più bello del Calgeron (fotografie).
  • Difficoltà interne

  • Non ci sono difficoltà particolari nei tratti più noti della grotta. Al massimo può capitare di fare un bagno fuori programma in uno dei tanti laghi. Scarse anche le probabilità di perdersi nella zona del Labirinto (fotografarsi mentalmente l'incrocio di condotte sopra la Chiocciola e soprattutto, salendovi, la piccola vaschetta a forma di acquasantiera con cui vengono battezzati i neofiti).
  • Attrezzatura particolare

  • Indispensabili gli stivali alti al ginocchio. Il canotto può servire per passare il Lago Roner, mentre è inutile sul Pasa che solitamente chiude a sifone.
  • Fauna

  • Ormai scomparsa da tutta la parte principale della grotta, troppo frequentata.
    Gli ultimi ritrovamenti di una certa importanza risalgono a qualche decina di anni fa: Dipluri nel Lago Daniela, Crostacei Anfipodi e Typloiulidi (Diplopodi) nel Ramo delle Cascate.
    Dimenticarsi ormai gli Zospeum (Molluschi) con le loro tracce a reticolo sulle pareti del Ramo Principale o i collemboli nelle marmitte dell'anello laterale. Nelle parti più interne e meno esplorate dei rami Nuovo ed Alto, comunque, l'habitat tuttora intatto può consentire interessanti scoperte.


    Per maggiori informazioni: Gruppo Grotte Selva di Grigno (c/o Ruggero Marighetti, 38050 Selva di Grigno); tel.: Posto pubblico telefonico della frazione: 0461/765121)

    Bibliografia:


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    Atlante delle Grandi Grotte del Trentino - Alto Adige