Lo Lc 5040 - Abisso Orione


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Regione: Lombardia
Provincia: Lecco
Comune: Mandello del Lario
Monte: Grigna Settentrionale
Area Carsica: Circo di Releccio
Quota dell'Ingresso: 1875 m slm
Dislivello: +18, -620 m
Sviluppo Reale: >1294 m

Rilevatori:A.S.Comasca, G.G.Milano 1987/90, GG "I Tassi" 1990
G.S.Piemontese 1992
Disegno:M. Varin - G.P. Carrieri

Dati forniti il 30 dicembre 1999 da Graziano Ferrari


L'ingresso dell'abisso è situato nel Circo di Releccio, a quota 1875 m slm, sul versante Sud della Costa della Piancaformia, nei dintorni del Rifugio Bietti. Per raggiungere l'ingresso è necessario effettuare una breve risalita in parete, attrezzata con una corda fissa. L'ingresso viene segnalato agli speleologi nel 1986 dal gestore del rifugio. Fra il 1986 e il 1987 il G.G.Milano raggiunge i -200; successivamente elementi del GGM e dell'A.S.Comasca si fermano su una fessura a -363 (Fondo Vecchio). Nel 1989 ha inizio una revisione accurata da parte del G.G. I Tassi, in collaborazione con elementi del GGM; vengono reperite numerose vie laterali, una risalita nella zona iniziale porta a +18 rispetto all'ingresso e viene effettuata la disostruzione di una condottina ventosa a -270 che rivela un'importante prosecuzione. Fra il 1990 e il 1991 vengono effettuate una serie di uscite che portano fino a -550; i partecipanti appartengono a: GGT, GGM, ASC, G.S.Piemontese, G.G.Brescia oltre a vari singoli a titolo personale. Fra il 1992 e il 1994 elementi del GGM, GGB, GSP raggiungono la profondità di circa -620. Lo sviluppo rilevato ammonta a 1294 metri, ma questo dato è parziale, per la mancanza della poligonale della via da -270 a -550, realizzata dal GSP.

L'abisso si presenta come una successione di pozzi di piccola o media profondità (massimo 45 metri). Verso i -200 si raggiunge una zona particolarmente complessa a pozzi coalescenti e condottine. A -270 si trova il bivio fra la via del Vecchio Fondo e un cunicolo parzialmente intasato di sedimenti, la cui disostruzione ha permesso di esplorare la via del Nuovo Fondo. Anche questa è costituita da una successione di pozzi e condotte, fino a giungere in zone caratterizzate da passaggi stretti, bagnati e assai franosi. Il termine è costituito da un camino. La quota raggiunta (1270 m s.l.m.) è paragonabile a quella della zona del Campo Base di W le Donne. Le due cavità sono però disassate di circa 180 metri, per cui non è chiaro se vi possa essere un collegamento.

In condizioni di magra estiva, l'abisso raccoglie modesti stillicidi che vengono assorbiti da vari approfondimenti. Non è perciò possibile parlare di un ben definito corso d'acqua. Solo verso il Fondo Nuovo si forma un rigagnolo che rende particolarmente penosa la progressione in strettoia.
L'ingresso dell'abisso si comporta da bocca fredda e tutte le circolazioni d'aria osservate fanno riferimento ad un tubo di vento. L'aria presente al fondo proviene da uno o più ingressi alti, verosimilmente situati sulla Costa della Piancaformia.

Mentre la prima parte dell'abisso è stata rivista in modo molto accurato, nella via per il Fondo Nuovo rimangono diversi approfondimenti e camini da esplorare. La circolazione d'aria molto lineare in questo ramo non sembra però tradire la presenza di diramazioni importanti. Per una revisione accurata di questa parte sarebbe opportuno prevedere la sostituzione delle corde presenti in tutto l'abisso, in loco dal 1989-1991.

[Buzio, 1988] descrive i primi risultati esplorativi; [Buzio, Filipazzi, 1992] presenta una scheda completa della cavità nota fino al 1989. I lavori svolti nella prima parte della cavità sono descritti ne: Il Corsaro n. 1-1988 e n. 2-1989; Il Grottesco n. 49-1990; Il Tasso n. 3-1991 e n. 4-1992. L'esplorazione del nuovo fondo è stata descritta in: Grotte n. 108- 1992; Il Corsaro n. 3-1993; Il Grottesco n. 52-1995 e Il Tasso n. 5-1995.
A tutt'oggi l'abisso non ha un rilievo unico; nel 1990 M. Varin (GGT) ha realizzato un rilievo comprendente la via per il Fondo Vecchio di -363 (rilievo GGM ed ASC) e le esplorazioni effettuate dal GGT lungo questa via. Il ramo per il Fondo Nuovo fino a -550 è stato rilevato dal GSP ed è pubblicato separatamente su Grotte n. 108-1992. Il rilievo del tratto da -550 a -620 non è ancora stato pubblicato (M. Faverjon).

(tratto da: FERRARI G., 2000 (B): Gli abissi della Grigna Settentrionale, Atti del XV Congresso di Speleologia Lombarda, S. Omobono Imagna, 1999 (in stampa))


Per maggiori informazioni:

Bibliografia:


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