Regione: | Lombardia |
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Provincia: | Como |
Comune: | San Fedele d'Intelvi |
Monte: | M. Generoso |
Area Carsica: | M. Generoso |
Quota dell'Ingresso: | 1140m slm |
Dislivello: | -330m |
Sviluppo Reale: | 2698m |
Rilevatori: | S.S.Svizzera, sezione Ticino |
Disegno: | Francesco Bianchi-Demicheli |
Dati forniti il 18 febbraio 2000 da Graziano Ferrari
La grotta fu scoperta da F. Bianchi-Demicheli e S. Vorpe, nel 1989. L'imbocco consisteva in un piccolo incavo chiuso. Uno scavo preliminare permise di aprire una strettissima fessura, larga al massimo 10 cm e lunga diversi metri, percorsa da una violenta corrente d'aria. Dopo la prima fessura se ne incontrò una seconda ancora p iù stretta e lunga. Una terza micidiale strettoia venne infine superata nella primavera 1990. La grotta è in piena fase esplorativa.
La fessura di entrata («Via crucis») è lunga una cinquantina di metri ed è percorsa da una violenta corrente d'aria, entrante in inverno ed uscente in estate. Oltre s'incontra un asse principale fossile («Paleo-potamos») lungo il quale s'inseriscono un dedalo di affluenti, gallerie e ringiovanimenti che rendono particolarmente tormentata la topografia. La via principale scende gradualmente senza pozzi, interrotta da frequenti passaggi angusti, spesso in frana, per giungere alla «Sala obliqua», dove riceve un importante affluente, proveniente da E e che doveva drenare un tempo parte del corso del fiume Breggia. In basso oltre un P8, delle strette condotte forzate conducono al «Pozzo Armagnac» (P9 e P5) dove confluisce un lungo affluente. La grotta prosegue in un lunghissimo meandro temporaneamente attivo e assai stretto, che, dopo un percorso regolare senza salti, incontra un grosso affluente attivo («Rio frio») e improvvisamente sprofonda in un grandioso P61. Alla base due vie, una fossile ed una attiva, si ricollegano a -260 m. La grotta prosegue in un superbo meandro che sifona a -325 m. Poco sopra, una galleria fossile, semiintasata da argilla, si stringe in una strettoia ancora inviolata e percorsa da una violenta corrente d'aria. In questo punto la distanza tra «Nevera» ed «Immacolata», che distavano agli imbocchi oltre 500 m, è ormai meno di 90 m.
Nel P61, invece, vi sono altri arrivi e un'importante diramazione discendente, che dopo un P35 e un grande meandro termina per ora in una sala di crollo con corrente d'aria e acqua
(tratto da F. BIANCHI-DEMICHELI, Il complesso carsico della Nevera e dell'Immacolata (Monte Generoso), in: Atti del 9° Congresso nazionale della Società Speleologica Svizzera, 1991)
Bibliografia:
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