Di Mauro Chiesi, gruppo di lavoro salvaguardia aree di interesse speleologico
Per il lavoro di preparazione della documentazione informativa circa le più efficaci e percorribili regole di precauzione atte a scongiurare che l’attività speleologica rischi di diventare uno dei veicoli preferenziali per la rapida diffusione della WNS dei Chirotteri (almeno sino a che non riprendano i “voli” dopo il periodo di ibernazione invernale), servirebbe una mappa completa (possibilmente georeferenziata e aggiornata…lo so, lo so, siamo pretenziosi…) dei SIC italiani (su quella vorremmo poi inserire le segnalazioni circa le colonie presenti).
Stiamo lavorando assieme a UIS – Union International de Speleologie (commissione microbiologia), siamo in contatto stretto con gli specialisti del GIRC Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri e ora stiamo coinvolgendo anche la Federazione Speleologica Europea.
Qualcuno in piu’ puo’ dare una mano?
Al momento la cosa piu’ logica da fare e’ quella di evitare di far finta di nulla: il problema e’ alle porte (Francia) ed è bene non visitare cavità naturali o artificiali dove siamo già a conoscenza della presenza di colonie di pipistrelli in ibernazione e, IN OGNI caso, lavare SEMPRE accuratamente TUTTO il materiale (personale e di squadra) secondo quanto gia’ indicato dal protocollo utilizzato negli Stati Uniti (a breve ne pubblicheremo una versione tradotta in itaGliano), che da oltre un anno sono alle prese con il problema.
Non e’ ancora del tutto chiaro, purtroppo, quale sia l’agente eziologico della malattia WNS, ne’ tantomeno quale sia il metodo migliore per “sterilizzarlo”.
Per questi motivi se per caso dovessimo incontrare Chirotteri con i sintomi indicati dal comunicato GIRC (vedi immagini), consigliamo caldamente di NON toccare assolutamente nulla, ma limitarsi a osservare, fotografare e segnalare immediatamente ogni caso sospetto a salvaguardia_aree_interesse_speleologico@yahoogroups.com che ha gia’ attivato la “rete” di coordinamento necessaria.
Tutta l’attrezzatura non tecnica la laviamo ad almeno 50° (attenzione!: NO corde, NO imbraghi ecc. che, invece, chiuderemo tutto in un sacco di nylon sino a che non saremo certi di sapere come fare a decontaminarlo se del caso).