W Le Donne

Di

Dic 11, 2017

Giovedì mattina Fabio Bollini (G.S. Tivano), Ferri EnRuta (Catalogna), Filippo Felici, Francesco Ferraro (G.S. Le Grave), Mirko Mangini (G.R.Carsiche P.), Paolo Ramò (S.C. Imperia), Alessandro Rinaldi (Alex, S.C. CAI Romano di L.) ed io (G.G. Milano) siamo saliti in Grigna a W Le Donne.
Dopo la nottata al campo base di -900m si è partiti alla volta degli scomodi Freatici di Destra di -1100m. Per prima cosa abbiamo dato un’occhiata nel ramo del Cobra ad un piccolo condotto laterale che probabilmente doveva ricollegare con le Gallerie Grazie Giovanni. Dopo una mezzoretta di scavo nel fango con strumenti di alto livello tecnologico (una chiave del 13) sono passato, constatando che prosegue impercorribile… peccato davvero perché a passare da lì si risparmiavano un bel po’ di ore tra andata e ritorno…
Abbiamo proseguito sino al Pozzo dei Coltelli. Alex, Mirko, Francesco e Terry (squadra 1) sono andati a recuperare le bombole usate nel sifone dei freatici di SX e poi al salone INGRIGNA a iniziare la risalita per raggiungere delle finestre in parete. Paolo, Filippo, Fabio ed io (squadra 2) siamo andati verso il Pozzo Badino. Paolo ha proseguito nell’armo. Nel frattempo io sono andato al fondo della galleria perché non mi davo ancora per vinto dal fatto che il passaggio verso il Ramo del Cobra fosse impercorribile. Sono riuscito a superare la strettoia collosa nel fango e ho percorso 50m circa di posti orribili. Alla fine una fessura impercorribile ferma le esplorazioni… Il rumore del torrente del Cobra indica che la via ricollega, ma aimè è impercorribile. Mi sono dedicato al rilievo del ramo, diventando una palla di fango. Nel frattempo Filippo e Fabio tornavano su dal pozzo Badino dicendo che proseguiva e servivano altre corde. Fabio è sceso in assistenza a Paolo, poi Filippo ed io siamo scesi a rilevare. Il pozzo misura 111m: Paolo è riuscito ad armare la via fuori dalla cascata che proviene dalla sommità del pozzo. Al termine del pozzo, dopo una bella doccia sotto cascata, si prosegue per qualche decina di metri in una spaccatura: Filippo è riuscito a passare la strettoia finale constatando che prosegue con saltino di 6/7m. Il materiale era sopra e quindi abbiamo lasciato la discesa per la prossima volta. Anche a metà pozzo rimane da scendere un pozzetto laterale, anche se verosimilmente ricollega sotto. Con Filippo abbiamo disarmato il pozzo per evitare che la cascata ci rovinasse tutte le corde e abbiamo quindi raggiunto gli altri al campo base di -900m. Purtroppo siamo arrivati ad un’ora abbastanza anomala, cioè mezzanotte, che sarebbe l’ora ideale per uscire in mattinata dalla grotta… L’idea di stare nel sacco a pelo a aspettare fino alla sera del giorno successivo non ci convinceva molto e dunque Filippo ed io siamo usciti diretti senza dormire. Alle 10 del mattino di sabato eravamo fuori. Con nostra delusione abbiamo scoperto che fuori c’era sì il sole, ma la temperatura di -12°C con raffiche a 70 km/h, ci ha indotto ad alzare rapidamente i tacchi ed abbandonare la cresta verso il rifugio Bogani senza stare a cambiarci.
Filippo è tornato a casa, mentre io mi sono fermato al Bogani a dormire (e mangiare le patole!!) in maniera tale da fare attività il giorno successivo.
Domenica in mattinata sono usciti gli altri. Il meteo non era dei migliori, con nevicata di qualche centimetro. La squadra 1 ha portato poi le bombole dell’immersione sino al Baboia.

Domenica mattina sono andato con Felicita su una parete di roccia a Balisio per rilevare una grotticella (5777 LO) che aveva raggiunto nei giorni scorsi lungo una falesia d’arrampicata. La grotta è di origine tettonica, ma carina, con anche qualche concrezione.
Ciao
Andrea Maconi
INGRIGNA!

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