Il 3 giugno agli speleologi britannici sarà vietato l’accesso in tutte le grotte turistiche.

Le grotte turistiche del Regno Unito protestano contro la campagna di libero accesso a tutte le grotte promossa dagli speleologi della Brithis Research Association, una delle due principali aggregazioni nazionali degli speleologi anglosassoni.

Dichiarazione dell'”Associazione Grotte Turistiche inglesi e irlandesi ” (Association of British and Irish Showcaves).

L’ABIS (Association of British and Irish Showcaves) ossia la rappresentanza dei gestori delle grotte turistiche inglesi e irlandesi durante l’ultima assemblea generale ha convenuto che qualsiasi modifica o interpretazione diversa delle regole di accesso e del diritto di passaggio di tutti nelle proprietà private che potrebbe portare accessi non controllati alle grotte, come ipotizzato e proposto dalla BCA “British Caving Association” danneggerebbe e altererebbe l’ambiente sotterraneo, le emergenze archeologiche e la sicurezza pubblica.
Queste regole di accesso sono attualmente comprese nel CroW (Countryside and Rights of Way Act 2000), e sono una serie di leggi che regolano il diritto di passaggio nelle proprietà private incolte e la tutela e salvaguardia della natura. Maggiori info su Wikipedia

NDR. E’ bene precisare per il seguito della lettura, che in Italia, in generale, non vige alcun particolare divieto di accesso alle grotte naturali, tutti possono entrare in una grotta a proprio rischio e pericolo senza nessuna qualifica da “speleologo” che comunque non esiste! Ovviamente tutto cambia se la grotta per qualche ragione ha un accesso chiuso o regolato.

Secondo quelli delle grotte turistiche anglosassoni, se tutti avessero diritto al libero accesso a qualsiasi grotta si rischierebbe di avere condizioni di pericolo. La gente normale non ha nessuna esperienza, quella esperienza che gli speleologi si sono costruiti nel corso degli anni con l’esplorazione dell’ambiente sotterraneo.

Gli speleologi hanno sviluppato delle procedure di allertamento; quando vanno in grotta lasciano detto ad altri esperti dove vanno e quando pensano di uscire e in caso di eventuali problemi sono in grado di attivare gruppi di soccorritori volontari pronti ad intervenire rapidamente. Sarebbe diverso il caso in cui famigliole inesperte si avventurassero in grotta e malauguratamente gli succedesse qualcosa dentro la grotta.

Un altro argomento su cui si focalizza l’attenzione dell’ABIS è quello della tutela e salvaguardia di ambienti fragili come quelli delle grotte:
Gli speleologi sanno che la formazione degli speleotemi richiede decine di migliaia di anni e non arrecano danni alle concrezioni. Al contrario la massa sarebbe tentata di asportare concrezioni come trofei della loro avventura sotterranea. (NDR. in realtà in un lontano passato per gli speleologi era consuetudine diffusa il prelevare concrezioni: nel suo libro “Trent’Anni Sottoterra” lo stesso Norbert Casteret, che è considerato uno dei padri della speleologia mondiale, dedica più di cinque pagine per spiegare come tagliare e trasportare fuori concrezioni finissime e fragilissime).

Inoltre, se fosse dato il libero accesso a tutti in tutte le grotte, come si comporterebbero i visitatori alla vista dei pipistrelli o di altri animali che abitano le grotte? Probabilmente per curiosità disturberebbero gli animali, inducendoli nel peggiore dei casi a volare a ad interrompere il letargo.

Gli speleologi esperti sanno come comportarsi in queste circostanze per non interferire con gli animali, cosa che la maggior parte della popolazione non sa.

Ufficialmente si sono tenuti due incontri tra speleologi della BCA e grotte turistiche dell’ABIS per cercare di risolvere la questione e appianare i contrasti e le divergenze, anche se attualmente non si riesce a riconciliare i differenti punti di vista espressi dalle due associazioni nel corso degli incontri.

Nonostante la discussione ancora in corso, il CRoW ha stanziato già 2000 sterline inglesi in favore della BCA (gli speleologi) per la ricerca.

Sembra che tutto il trambusto sia scaturito da un referendum indetto dalla BCA in cui si chiedeva il parere sul libero accesso a tutti per tutte le grotte naturali. Il referendum è stato vinto dai “si” anche se una sostanziale minoranza ha votato per il “no” e i gestori delle turistiche fanno notare che comunque l’espressione ragionata della minoranza non è stata considerata.

C’è da dire che alcuni membri dell’ABIS sono anche membri della BCA.
E’ stato evidenziato anche il diritto dei proprietari dei terreni a vietare l’accesso agli speleologi alle grotte che si aprono nella loro proprietà e il diritto di libero accesso a tutte le grotte comporterebbe una modifica di questa legge.

Gli speleologi stanno cercando di adire alle vie legali per avere di diritto l’accesso alle grotte naturali (NDR: !!!!!!)

Questa serie di attriti tra speleologi, gestori delle turistiche e proprietari dei terreni sta danneggiando i buoni rapporti di interscambio, e l’ABIS tende a far notare che ciò sarebbe dovuto alla strumentalizzazione voluta da pochi speleologi.

Nei due incontri che si sono svolti, l’ABIS (grotte turistiche) ha sottolineato l’importanza di mantenere buoni rapporti con gli speleologi per convergere in comportamenti univoci per la salvaguardia del mondo sotterraneo della Gran Bretagna.

Visto che non si raggiunge un accordo, i gestori delle grotte turistiche sono passati alla linea dura, raccomandando a tutti i membri dell’ABIS di vietare l’ingresso nelle grotte turistiche a tutti gli speleologi il 3 Giugno 2016.

La risoluzione è stata presa con rammarico durante l’ultima riunione dell’ABIS, ma le ripercussioni saranno gravi.

L’ABIS si augura che molti speleologi comprendano le motivazioni dell’ABIS…

Leggi l’articolo originale su:
http://darknessbelow.co.uk/?p=1823

Al termine non ce la faccio a non dire quello che penso e scrivere la mia opinione:
I gestori delle turistiche temono che il libero accesso alle persone normali a tutte le grotte possa andare a costituire un calo dei visitatori paganti nelle loro grotte e stanno montando una marea di scuse assolutamente infantili per sostenere la propria posizione. Tra l’altro le grotte turistiche della Gran Bretagna, diciamolo con onestà, sono bruttine… Ho visto la Aiweel Cave in Irlanda ed è proprio squallida, alcuni mi hanno raccontato di una grotta in Inghilterra con una pietra colorata con lustrini e una strega che fa da intrattenitrice durante la visita… quindi forse la concorrenza di grotte vere potrebbe davvero portare un calo di visitatori paganti.
Probabilmente molti speleologi della BCA capiscono che è necessario liberalizzare l’accesso alle grotte naturali a tutta una serie di persone “non patentate”, dai semplici escursionisti della domenica, ai vecchi speleologi in pensione che portano in visita nipotini e familiari, così come è successo a me la prima volta accompagnato alla Grotta di Nerone da uno zio un pò strambo.
Il divieto di accesso agli speleologi, che sono quelli che probabilmente hanno scoperto, esplorato e valorizzato la grotta con la quale i gestori fanno i soldi, mi sembra un atto di assoluta scorrettezza, grettezza, mancanza di capacità cognitiva ed andrebbe sonoramente contestato alla maniera speleo…

Per fortuna in Italia i rapporti tra speleologi e grotte turistiche stanno migliorando costantemente grazie ai recenti accordi di collaborazione tra l’AGTI Associazione Grotte Turistiche d’Italia con un lungimirante e intelligente presidente D’Orilia e la Società Speleologica Italiana con Giampietro Marchesi prima e con Vincenzo Martimucci adesso.
Le due associazioni collaborano nella formazione delle guide turistiche, nella promozione delle Giornate Nazionali della Speleologia e di Puliamo il Buio, per la salvaguardia del patrimonio ipogeo e per una corretta divulgazione delle nozioni scientifiche.

Andrea Scatolini, speleologo

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