—-VETTE IN VISTA 2014, LUCI E OMBRE
Angela Torri
a cavalcata di quattro giorni si è appena conclusa che già soddisfazioni, dubbi, critiche, si fanno strada. La grande affluenza di pubblico, costante in ogni serata, è un ottimo segnale, ma siamo certi che le aspettative degli organizzatori e quelle del pubblico abbiano coinciso?
Un’edizione ambiziosa, quest’ultima, nella quale si è cercato di parlare di antropologia delle terre alte per ricordare l’amico Valentino (Paparelli). Più voci avrebbero dovuto raccontare la montagna e le sue genti prendendo spunto dallo sguardo sempre attento e curioso del Valentino viaggiatore-antropologo e grande appassionato di montagna. L’assenza di Annibale Salsa a causa del nubifragio in Liguria, ha privato la serata di una voce di grande spessore e lasciato al regista, alpinista Carlo Alberto Pinelli l’oneroso compito di riempire i vuoti. L’oratoria e l’ esperienza di Pinelli, aggiunta agli splendidi documentari proposti, ha solo in parte rappresentato l’idea di partenza degli organizzatori.
Il singolare ed intimo approccio all’esplorazione del geografo-esploratore Franco Michieli ha incuriosito e affascinato, stimolando interessanti riflessioni, abilmente elaborate e riproposte ad un attentissimo pubblico dal giornalista di settore Roberto Mantovani. Il duo ha probabilmente rappresentato il picco di massimo interesse sia per l’argomento trattato, che si è prestato a innumerevoli domande da parte del pubblico, che per il carisma di Michieli.
L’altro duo Koller – Di Donato, alpinismo ieri e oggi, ha solo in parte risposto alle aspettative. La lunga sequenza di foto, modo del resto piuttosto diffuso per presentarsi, annoia e distoglie l’attenzione. “Alla fine sono tutte uguali, quando non sei tu il protagonista…” (voci del pubblico). A restituire ritmo alla serata, il video di Andrea Di Donato sul Fitz Roy e il Cerro Torre che ha preceduto il confronto guidato dal traduttore Luca Calvi.
Umberto Martini, presidente generale del Cai, arrivato a sorpresa a curiosare nel grande contenitore di Vette in Vista, ha indubbiamente conferito alla manifestazione un valore aggiunto. Pare che il Presidente non sia un habitué delle molte iniziative simili che si svolgono ormai da decenni nel nord Italia. E’ parso invece molto determinato a capire come degli abitanti delle “terre basse” fossero riusciti a raccontare la montagna e la sua cultura. Visibilmente soddisfatto, dopo aver scoperto che anche quaggiù c’è gran fermento e vivacità, a fine serata si è iscritto all’Associazione “Stefano Zavka”, rifiutando l’insistente proposta di essere iscritto come socio onorario. Chapeau, Presidente!
I film selezionati dal Trento Film Festival si riconfermano tra le maggiori attrattive di Vette in Vista, apprezzati da un’eterogenea audience.
Il percorso pensato per questa edizione si è concluso con una giovane promessa dell’alpinismo italiano, Alessandro Baù, che è stato possibile ospitare grazie all’impegno di Francesco Berti – Vertigini Sport Terni e al calzaturificio Scarpa. Purtroppo anche in questo caso la lunga sfilata di foto di presentazione ha annoiato il pubblico forse anche provato dai quattro giorni di partecipazione, vanificando in parte l’interessante dibattito che si sarebbe potuto mettere in piedi e perdendo l’occasione di ascoltare un’altra voce della montagna.
Non è passata inosservata l’altalenante presenza di pubblico giovane, per lo più concentrato negli spazi dedicati ai film e scarsamente presente nei momenti di dibattito o approfondimento. Un segnale da non sottovalutare, che può avere un duplice significato: gli argomenti trattati non interessano oppure il modo di proporli è mortalmente noioso, privo di ritmo e vitalità. Una formula più dinamica potrebbe rispondere meglio a questa fascia di pubblico che Vette in Vista non può e non deve perdere.
I giovanissimi hanno invece risposto con entusiasmo sia all’attività di boulder che all’escursione guidata da Franco Michieli.
Il concorso, quest’anno e nei prossimi a venire, intitolato a Valentino Paparelli, ha avuto discreto successo in termini di lavori pervenuti. Si impone però, a questo proposito, una specifica nel regolamento o la creazione di sezioni distinte, perché è stato impossibile per la giuria, presieduta da Roberto Mantovani, valutare opere con caratteristiche tanto diverse.
Consueto e piacevole contorno alle iniziative di questa edizione, il coro Terra Majura, il trekking a cura del Cai, l’avvenieristica mostra fotografica e l’esposizione di libri tematici.
Luci e ombre sembrano in precario equilibrio, si alternano… molti gli elementi che devono far riflettere quando si metterà mano alla prossima edizione. Nell’economia dell’organizzazione, tolte le energie e l’entusiasmo degli organizzatori in “estinzione”, la cronica mancanza di mezzi rischia di compromettere il futuro della manifestazione. La scarsa partecipazione delle autorità e l’inesistente interesse dei soggetti che potrebbero sostenere tali iniziative, allunga un’ombra sinistra sul panorama culturale della città.
Oggi c’è il sole! Un po’ di tempo per fare ordine e dimenticare le fatiche poi via di nuovo con la fantasia a cercare altri stimoli, ad appuntare idee sul taccuino, a fantasticare su ospiti impossibili o improbabili!?!
P.S. Grazie a tutti, al pubblico in primis, ai conduttori, alla regia e ai ragazzi del Caos che ci traggono sempre d’impaccio e a tutti quanti hanno partecipato alla realizzazione di questa edizione.
Alcuni uscendo hanno detto:
Sul concorso –
– “…che palle sté foto, non se ne può più! Ma perché non rifanno film come quello della tenda e quello del Sibillo?
– “…no, no, non ci siamo proprio, noi ce ne andiamo! Hanno proiettato delle schifezze e il nostro no!”
– “…una lagna mortale!”
– “…oddio, adesso ci mancano le foto dell’ultimo Natale…”
– “…dopo -Sapore di sale 1- , non reggiamo più, ce ne andiamo…”
Su Koller – Di Donato-
– “…magari pure interessante l’argomento, ma non così…,così si dorme!”
– “…che personaggio sto Koller, bravi, bel confronto.”
Sui film –
– “…belli, li azzeccano sempre”
_ “…ci è piaciuta la concatenazione dei film, quelli di arrampicata sono super”
– “solo film! Risparmiate soldi, energie e ci fate un gran ragalo!…quelli di arrampicata, però!”
Su Baù –
– “…sarà pure uno forte, ma che ce ne frega del filmino del viaggio di nozze.”
– “…ancora foto!?! Qui ci sfiniscono..”