La notizia ripresa dall’Ansa già da qualche giorno era stata pubblicata su PLoS Computation Biology l’importante sito internazionale che pubblica ricerche di pubblico accesso.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Tubinga, guidati da Yossi Yovel ha creato un algoritmo che permette di riconoscere alcuni tipi di vegetali al buio.
Lo studio, è partito dall’analisi dei pipistrelli frugivori che sono capaci di identificare al buio le loro piante preferite durante le ore notturne di foraggiamento grazie all’ecolocalizzazione. Il sistema, usato dagli insettivori per la caccia delle loro prede, funziona anche per riconoscere i vegetali, piante, foglie e frutta anche se per la vegetazione il sistema è più complesso a causa del sistema di riflesso dell’eco da parte delle piante stesse. Su questo argomento vedi ad esempio l’articolo su PubMed o su IEEEXplore o PNAS

Gli studiosi di Tubinga hanno ricreato un sistema artificiale estremamente efficiente utilizzando un sonar e catalogando gli spettrogrammi di risposta di cinque differenti specie di piante (melo selvatico, abete rosso, faggio rosso, prugnolo selvatico, mais). I vegetali infatti hanno diverse variabili come l’ampiezza delle foglie, la loro diffusione sulla pianta e quantità. Da questa catalogazione è nato il software che riconosce le piante dell’esperimento analizzando la risposta agli ultrasuoni.
Lo studio è importante, oltre a comprendere sempre meglio le attività di foraggiamento dei pipistrelli, anche per le eventuali altre applicazioni tecnologiche. I sistemi computerizzati di riconoscimento classici, infatti, sono basati sulla visione mentre un sistema basato sugli ultrasuoni si svincola alla mancanza di chiara visibilità…. spero che non si vada a finire come sempre alle applicazioni militari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *