Il progetto UCC verrà presentato durante il Raduno Internazionale di Speleologia a Costacciaro
In occasione del prestigioso Raduno Internazionale di Speleologia che si terrà il prossimo 3 novembre presso il Teatro Tenda del borgo di Costacciaro (PG), verrà presentato il nuovo e affascinante progetto denominato UCC, acronimo di Underground Climate Change.
Questa iniziativa, nata dalla fervida comunità speleologica italiana, si propone di fornire un contributo significativo alla comprensione del cambio climatico attraverso lo studio delle profondità del mondo sotterraneo.
L’obiettivo principale di UCC è quello di misurare e monitorare l’entità degli effetti del cambiamento climatico all’interno degli ambienti sotterranei, parallelo a quanto avviene in superficie a livello globale.
La presentazione di questo progetto avverrà proprio nel corso del Raduno Internazionale di Speleologia, rappresentando un importante momento di condivisione e divulgazione scientifica.
L’Italia vanta oltre 40.000 grotte, alcune delle quali raggiungono dimensioni eccezionali, superando i 60 chilometri di estensione e i 1.000 metri di profondità.
Questo universo sotterraneo rappresenta un tesoro naturale di straordinaria bellezza, ma anche un autentico archivio del tempo, capace di raccontarci le dinamiche climatiche del passato e del presente.
Le grotte, infatti, non solo ci offrono una finestra sul clima passato, ma rivestono un ruolo fondamentale per la vita stessa.
Esse ospitano complessi ecosistemi, ancora in gran parte sconosciuti alla scienza, e costituiscono importanti riserve di acqua dolce.
Secondo gli studi della FAO, tra pochi anni, circa l’80% delle risorse idriche potabili del nostro pianeta provverrà proprio da questi ambienti sotterranei.
Il progetto UCC, che prende spunto dalle intuizioni e dagli studi del compianto fisico Giovanni Badino, coinvolge decine di ricercatori ed esploratori, esperti nell’esplorazione delle grotte anche a profondità estreme.
La sua realizzazione pratica prevede la creazione di una banca dati nazionale, che raccoglierà tutte le temperature sotterranee dell’aria, dell’acqua e delle rocce, sia quelle misurate in passato che quelle attuali.
Inoltre, si prevede l’implementazione di un sistema di monitoraggio futuro in un numero ancora maggiore di grotte, creando una rete unica di informazioni.
Il progetto UCC si svilupperà nell’arco di due anni, articolandosi in cinque fasi ben definite.
La prima fase prevede il recupero dei dati storici e moderni sulle temperature registrate all’interno delle grotte, a partire dagli inizi del XX secolo fino ad oggi.
Successivamente, verrà organizzato un database consultabile e saranno definite le linee guida per uno standard tecnico e scientifico da applicare nelle future misurazioni sotterranee.
Una parte importante del progetto sarà dedicata alle verifiche dirette in grotta, mediante la misurazione delle temperature nelle cavità per le quali sono disponibili dati storici ma non attuali.
Attraverso l’analisi e la comparazione dei dati raccolti, UCC cercherà di formulare ipotesi sul processo di riscaldamento sotterraneo, considerando l’inerzia termica delle rocce.
L’obiettivo è individuare le principali criticità e proporre azioni specifiche per affrontarle. A supporto di tutto ciò, verrà creato un sito web dedicato al progetto, per favorire la divulgazione dei risultati ottenuti.
Infine, UCC si propone di identificare delle grotte campione rappresentative delle diverse regioni climatiche, altitudini e tipologie di massicci carsici italiani.
In queste grotte verrai installato e/o implementato un sistema di monitoraggio continuo a lungo termine, nel caso vi siano le risorse necessarie.
È auspicabile che il modello di lavoro sviluppato da UCC possa essere successivamente esportato in molti altri paesi del mondo, al fine di creare un database globale omogeneo sul cambiamento climatico sotterraneo.
Il progetto UCC gode del patrocinio ufficiale dell’Agenzia Italia Meteo, ente pubblico specializzato in meteorologia e climatologia, e della Società Meteorologica Italiana.
Inoltre, la Società Speleologica Italiana e il Club Alpino Italiano, che riuniscono praticamente la totalità totalità degli speleologi italiani, offrono il loro pieno sostegno.
Si tratta di un’iniziativa condivisa, che nasce dalla base e non si identifica con specifiche etichette o appartenenze, ma ha come unico obiettivo quello di fornire un contributo significativo alla comprensione degli effetti del cambiamento climatico nel sottosuolo e alle possibili strategie di adattamento umano a questo fenomeno ormai irreversibile.
Il gruppo di lavoro è strutturato con referenti regionali, mentre il coordinamento generale è affidato a Tullio Bernabei (info@tulliobernabei.it) e Antonio de Vivo (tonodevivo@gmail.com), figure di spicco nel settore.
Sono disponibili contatti per ulteriori informazioni e per coinvolgere quanti più interessati possibile in questa straordinaria avventura di scoperta e preservazione del mondo sotterraneo, che ci offre preziose chiavi di lettura per comprendere il nostro futuro climatico.