di Alessandra Ressa
(Foto di copertina di Andrea Miglia) I segreti e I risultati delle nuove esplorazioni del misterioso fiume sotterraneo Timavo sono al centro del convegno “Timavo e grotte segrete”, organizzato dalla Società Adriatica di Speleologia che si terrà sabato 21 settembre dalle 9:30 alle 13 nella Sala Luttazzi del Magazzino 26, nel Porto Vecchio di Trieste.
In questa occasione gli speleologi della SAS riveleranno le ultime, esclusive novità emerse durante le recenti esplorazioni della grotta Luftloch, sul Carso triestino, che hanno portato a nuove, importanti scoperte.
Verranno poi illustrati I risultati della spedizione subacquea italo-francese Timavo System Exploration 2024 conclusasi poche settimane fa a Trieste.
Si parlerà quindi delle molte, peculiari caratteristiche del fiume Timavo, così come delle esplorazioni che si sono succedute nel tempo fino ad arrivare alla recente scoperta della grotta Luftloch, in cui lo scorso 23 marzo, dopo oltre 20 anni di scavi, una squadra di speleologi della Società Adriatica di Speleologia è riuscita a raggiungere un nuovo tratto del misterioso fiume sotterraneo a oltre trecento metri di profondità.
Una scoperta che ha riacceso i riflettori su Trieste e sul Carso a livello internazionale, mettendo nuovamente in primo piano il territorio che ha dato i natali alla ricerca speleologica oltre 150 anni fa.
Proprio le ultimissime scoperte di questa straordinaria esplorazione, che è proseguita nei mesi successivi rivelando centinaia di metri di gallerie finora sconosciute, verranno rese note nel corso dell’evento.
Il Timavo dunque continua a regalare nuove emozioni agli speleologi della SAS. “E’ incredibile pensare – ha detto Marco Restaino, presidente della Società Adriatica di Speleologia – che su un piccolo fazzoletto di Carso investigato e studiato da generazioni di speleologi, si possano ancora fare scoperte sensazionali, mappando nuove esplorazioni geografiche, mettendo piede dove ancora mai nessuno è stato. Il sottosuolo è l’ultima dimensione terrestre ancora inesplorata. Oggi – ha concluso Restaino – sappiamo cosa si trova a decine di migliaia di anni luce dalla Terra, ma ancora molto poco di quello che si trova sotto I nostri piedi.”
Restaino ha raccontato dei momenti di grande emozione che hanno preceduto la discesa sul fondo della grotta Luftloch lo scorso marzo dopo quasi 23 anni di scavi e delle successive esplorazioni.
“A marzo finalmente siamo riusciti a superare l’ultimo diaframma di roccia e ci siamo calati con le corde per 50 metri fino a raggiungere la base sabbiosa di questo nuovo, grande ambiente ancora tutto da esplorare.
A pochi metri da noi scorreva il Timavo. Il giorno della prima esplorazione il livello del fiume era piuttosto alto.
Solo le successive discese nelle settimane e mesi seguenti ci hanno permesso di individuare il livello ottimale per procedere con le esplorazioni.
Gli obiettivi erano due: proseguire verso monte, da dove arriva il fiume, e verso valle, dove le acque si immettono nel portale di una vasta galleria delle dimensioni, per fare un paragone, della nostra Sandrinelli a Trieste.
A monte, dove la prosecuzione seembrava arrestarsi davanti ad un lago chiuso da alte pareti, abbiamo individuato un basso spiraglio. Abbiamo quindi deciso di infilarci in quello stretto pertugio con un canotto, attraversandolo distesi a causa del livello molto basso del soffitto di roccia.
Dopo alcuni metri, oltrepassato lo stretto passaggio, le nostre lampade hanno illuminato una nuova, grande sala, della lunghezza di una cinquantina di metri, e di almeno venti metri di larghezza e altezza, quasi interamente occupata da un grande lago dalle acque torbide.” Da quel punto inizieranno le future esplorazioni speleosubacquee.
Come detto, il convegno sarà inoltre occasione per svelare gli ultimi traguardi raggiunti a conclusione della missione esplorativa subacquea Timavo System Exploration, una collaborazione quasi decennale tra la SAS e la Fédération Française d’Études et de Sports Sous-marins (FFESMM) di Marsiglia, che si è svolta lo scorso agosto nella grotta di Trebiciano, base di partenza per l’esplorazione del misterioso fiume.
Proprio ad un membro della squadra francese, Patrice Cabanel, è dedicato l’appuntamento del 21 settembre.
Il giovane speleosubacqueo, colonna portante della missione a Trebiciano nelle scorse due edizioni, ha perso la vita durante un’immersione in una grotta francese pochi giorni dopo aver lasciato Trieste.
L’incontro divulgativo vuole far conoscere molti degli aspetti poco noti di questo misterioso fiume che da sempre ha suscitato l’interesse di scienziati, esploratori e speleologi.
Si inizierà dall’inquadramento idrogeologico del Timavo a cura del prof. Luca Zini dell’Università di Trieste, per parlare poi più in generale delle grotte soffianti e loro cartografia in ambito transfrontaliero a cura dello speleologo e scrittore Paolo Guglia.
Sarà poi la volta degli esploratori sloveni Domen Mahne, Andrej Peca e Jaka Jakofcic, che illustreranno le scoperte sotterranee relative al fiume in territorio sloveno.
Si parlerà quindi di un’altra importante grotta collegata al Timavo, la Lazzaro Jerko, a 25 anni dalla sua scoperta, e degli scavi ancora in corso alla celebre grotta 87VG, a cura di Roberto Prelli, della Commissione Grotte Eugenio Boegan, SAG.
Tornando alle attività più recenti, Piero Luchesi, speleologo della SAS, illustrerà i risultati dell’ottava edizione del programma di esplorazioni subacquee Timavo System Exploration 2024, sarà quindi la volta, a conclusione dell’incontro, del presidente della Società Adriatica di Speleologia di Trieste Marco Restaino che svelerà le recentissime scoperte all’interno della grotta Luftloch, la nuova finestra sul corso sotterraneo del fiume Timavo.