La grotta di Lascaux famosissima per le incisioni rupestri primitive che contine, tanto da essere definita giustamente “la cappella Sistina della preistoria” da anni è minacciata da un fungo che è stato portato dentro con le suole delle scarpe dei turisti e ha trovato un buon rifugio spesso illuminato anche dalle luci artificiali. La presenza del fungo è nota da anni, tanto che si è provveduto alla costruzione di Lascaux 2, una grotta finta, parallela a quella vera, con riproduzioni fedeli delle meravigliose pitture, ma finora il fungo sembra avere la meglio, infatti le macchie scure sulle pareti stanno facendo banchetto con uri, tori e scene di caccia. Per contrastare il fenomeno, dal 9 gennaio un team di 5 scienziati attaccherà chimicamente il fungo, con turni di due ore perchè in grotta ci si stanca, e per due giorni tratteranno le pareti con agenti chimici per impedire la diffusione del fungo e magari debellarlo definitivamente. Dall’11 gennaio, la grotta rimarrà completamente chiusa per tre mesi. Tra quattro mesi sapremo se siamo riusciti a vincere la battaglia per preservare quello che i nostri antenati ci hanno lasciato.