Può vantare uno sviluppo di tre chilometri e la discesa nel più esteso e suggestivo rifugio antiaereo di Europa, è il museo sotterraneo dei rifugi ex Smi (Società Metallurgica Italiana) a Campo Tizzoro, in Toscana. Il traguardo è stato raggiunto a seguito dell’acquisto, da parte l’I.R.S.A. (Istituto ricerche storiche ed archeologiche), dell’ultima parte delle strutture nate per ospitare operai e abitanti del paese durante i bombardamenti. Anche il nuovo tratto sarà presto reso accessibile ai visitatori.
118 scalini per accedere ai 3000 metri di sviluppo dei ricoveri sotterranei, scavati per ospitare migliaia di persone durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, questi i numeri caratterizzanti il Museo sotterraneo dei rifugi ex Smi di Campo Tizzoro.
Il percorso guidato che dura oltre l’ora e mezza si caratterizza anche per la discesa nel più esteso e suggestivo rifugio antiaereo d’Europa, concezione avanzatissima per l’epoca agli inizi della seconda guerra mondiale pensato per mettere a riparo il bene più prezioso dello stabilimento, la forza lavoro.
Il completamento del museo è stato possibile a seguito dell’acquisto da parte l’I.R.S.A. (Istituto ricerche storiche ed archeologiche) dell’ultima parte del percorso sotterraneo, con tanto di infermeria e cappella.
“L’acquisto della parte di rifugi mancante – spiega Gianluca Iori direttore dell’Irsa – è avvenuta poco meno di un mese fa. È stata comprata all’asta dal Consorzio innovazione e impresa, il Cii. Si è avverato un mio sogno. In tutto, adesso, il percorso totale sotterraneo è di 3 chilometri. Un percorso attrezzato con tutto il necessario per ospitare le persone durante i bombardamenti. Davvero un cimelio storico: così strutturati sono i rifugi più lunghi d’Europa. Per la famiglia Orlando era importante salvaguardare la popolazione e la forza lavoro, che rappresentava un bene prezioso per l’azienda”.
Una piccola parte dei rifugi sotterranei era già visitabile da tempo, dal 2012, quando Iori e il suo gruppo di lavoro cominciarono a gestire queste strutture della ex Smi rendendole un museo. Ma adesso che la proprietà è tutta dell’I.R.S.A., si apriranno nuovi scenari a livello turistico e di valorizzazione di un patrimonio storico unico nel suo genere.
«Intanto sto lavorando a una pubblicazione che parlerà di questa parte ipogea, basandomi sull’archivio della famiglia Fontanelli, e, se tutto va secondo i piani, dovrei poterlo presentare in estate.” – continua Iori – “In seguito dobbiamo pensare anche ai lavori che necessita questa parte del percorso di recente acquisizione. Dovrò cercare fondi per rimetterla a posto. Naturalmente a livello strutturale non ci sono difficoltà ma, col tempo, hanno subito un abbandono totale e bisogna anche ripulire l’ambiente e svuotarlo dagli oggetti trovati dentro“.
Il Museo della Società Metallurgica Italiana di Campo Tizzoro nasce nel 2010 e documenta cento anni di storia della produzione industriale italiana, sia dello stabilimento di Campo Tizzoro Munizioni da Guerra, sia degli altri stabilimenti del gruppo quali: Livorno, Ferriere di Mammiano, Limestre, Firenze, Fornaci di Barga e del gruppo BRIXIA (Brescia). Un Museo che ha la caratteristica di avere l’unico e più vasto rifugio antiaereo d’Europa che si snoda sotto l’area di Campo Tizzoro all’interno del quale si può ripercorrere la storia del munizionamento italiano leggero e pesante d’Italia dal 1860 al 2000, toccando temi e sinergie industriali del gruppo quali: l’Ansaldo, La Breda, la Dalmine, OTO Melara, per poi calarsi nel mondo della produzione bellica di una delle più innovative fabbriche.(ulteriori info su www.irsapt.it)
Dal 2012 il Museo Rifugi Smi di Campo Tizzoro ha avuto un numero di visitatori in costante aumento con punte di 8.000 visitatori all’anno. “Questa realtà di Campo Tizzoro è davvero qualcosa di speciale, con un potenziale enorme. Purtroppo, in questo periodo di Covid-19, come tutti gli altri musei, siamo stati penalizzati, anche come budget a nostra disposizione per i lavori. Speriamo che in un tempo non troppo lontano si possa tornare alla normalità“. afferma ancora Iori
Fonte iltirreno.gelocal.it www.irsapt.it