Sotto la superficie, una risorsa vitale per la siccità della Sardegna

In un periodo di siccità prolungata che affligge l’alta Baronia e la bassa Gallura, la natura offre un barlume di speranza.

La grotta di Locoli, situata nel cuore del Montalbo, si rivela un serbatoio d’acqua prezioso, capace di mitigare l’emergenza idrica che colpisce le comunità e i centri turistici della regione.

Uno studio scientifico recente evidenzia la possibilità di estrarre oltre un milione di metri cubi d’acqua dall’acquifero carsico senza danneggiare l’equilibrio dell’ecosistema locale.

La grotta di Locoli si trova all’interno della Riserva di biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo, riconosciuta dall’UNESCO come unica Mab in Sardegna e una delle venti presenti in Italia.

Quest’area di straordinaria importanza è stata oggetto di studi approfonditi che hanno portato alla scoperta di sette nuove specie animali, contribuendo alla comprensione dell’ecosistema ipogeo e della sua biodiversità.

Il presidente del Parco di Tepilora, Giuseppe Ciccolini, sottolinea l’importanza dell’acquifero per le comunità della costa nord-orientale dell’isola e per l’unicità dell’ecosistema sotterraneo.

Il geologo Francesco Murgia, insieme alla Società Speleologica Italiana, ha raccolto osservazioni scientifiche che confermano la capacità della grotta di fornire una quantità significativa d’acqua, essenziale soprattutto durante l’afflusso turistico estivo.

L’estrazione dell’acqua deve essere condotta con cautela.

È necessario stabilire limiti per proteggere l’ambiente e il sistema carsico, specialmente perché si trovano all’interno dell’area Mab.

Esperti e autorità locali si sono riuniti a Bitti per discutere la protezione di questi ambienti vulnerabili e per pianificare un uso responsabile delle risorse idriche.

La mancanza di tutela degli ambienti carsici è stata evidenziata da Laura Cadeddu della Società italiana di geologia ambientale, mentre Davide Boneddu, presidente dell’Ordine dei geologi della Sardegna, ha enfatizzato la necessità di una gestione responsabile dell’acqua.

Mauro Chiesi della Società Speleologica Italiana ha rilevato che, nonostante l’Italia sia leader negli studi scientifici, manca una definizione di tutela delle acque carsiche nel paese.

La ricerca continua con il contributo di Fabio Stoch dell’università di Bruxelles, che si concentra sul DNA ambientale trovato nelle acque per ottenere informazioni sulla biodiversità presente.

I dati raccolti sono fondamentali per comprendere le dinamiche idriche e per valutare l’impatto ambientale di eventuali progetti futuri.

In conclusione, le grotte del Montalbo e la loro riserva idrica rappresentano un patrimonio di conoscenze e risorse che, se gestite correttamente, possono offrire una soluzione sostenibile alla crisi idrica che affligge la Sardegna, dimostrando ancora una volta l’importanza della conservazione e dello studio degli ecosistemi naturali.

Fonte: L’Unione Sarda https://www.unionesarda.it/3-minuti-con/la-grande-sete-della-baronia-e-le-risorse-dacqua-nelle-grotte-del-montalbo-tek699pf