Le esplorazioni ai poli e le anomalie magnetiche

La Teoria della Terra Cava trova uno dei suoi principali argomenti di sostegno nelle anomalie magnetiche che sono state osservate nelle regioni polari. Queste anomalie sarebbero la prova dell’esistenza di aperture polari che conducono al mondo interno, dove si troverebbe una fonte di calore e di luce.

Le anomalie magnetiche sono state riscontrate per la prima volta nel XIX secolo, quando le spedizioni polari iniziarono a moltiplicarsi. Una delle più famose fu quella di James Clark Ross, un ufficiale della Royal Navy che nel 1841 scoprì il polo magnetico sud, situato in una penisola della Terra di Graham, in Antartide. Ross notò che la bussola si comportava in modo strano, e che il polo magnetico non coincideva con il polo geografico. Questo fatto fu spiegato da alcuni sostenitori della Terra Cava come la conseguenza della presenza di un’apertura polare che deviava il campo magnetico terrestre.

Un altro esploratore che ebbe a che fare con le anomalie magnetiche fu Roald Amundsen, il primo uomo a raggiungere il polo geografico sud nel 1911. Amundsen, che era anche un esperto di magnetismo, registrò delle variazioni anomale della declinazione magnetica, cioè dell’angolo tra il nord magnetico e il nord geografico. Queste variazioni erano tanto maggiori quanto più ci si avvicinava al polo. Anche in questo caso, alcuni interpretarono questi dati come la prova di un’apertura polare che alterava il campo magnetico.

Le anomalie magnetiche furono ancora più evidenti quando le esplorazioni polari passarono dalla superficie all’aria. Gli aviatori che sorvolarono le regioni polari dovettero fare i conti con delle difficoltà di navigazione, dovute alla perdita di riferimento del nord magnetico. Questo fenomeno fu chiamato “anomalia polare”, e fu attribuito da alcuni alla presenza di un’apertura polare che rendeva impossibile stabilire la posizione esatta del polo.

Uno dei primi aviatori a sperimentare l’anomalia polare fu Umberto Nobile, un ingegnere e generale italiano che nel 1926 compì il primo volo transpolare con il dirigibile Norge, insieme a Amundsen e a Lincoln Ellsworth. Nobile raccontò che durante il volo la bussola si impazzì, e che il polo magnetico sembrava spostarsi continuamente. Questo fatto fu interpretato da alcuni come la prova che il dirigibile aveva sorvolato un’apertura polare, e che il polo magnetico si trovava in realtà all’interno della Terra.

Un altro aviatore che ebbe a che fare con l’anomalia polare fu Richard E. Byrd, un ammiraglio e avventuriero statunitense che nel 1926 rivendicò il primato del volo transpolare con il suo aereo Josephine Ford, precedendo di pochi giorni il volo di Nobile. Byrd raccontò che durante il volo la bussola si comportò in modo anomalo, e che il polo magnetico sembrò spostarsi di 80 miglia. Questo fatto fu interpretato da alcuni come la prova che Byrd aveva sorvolato un’apertura polare, e che il polo magnetico si trovava in realtà all’interno della Terra.

Ma il volo più famoso e controverso di Byrd fu quello che compì al polo nord nel 1947, e che secondo la sua presunta testimonianza lo portò a scoprire il mondo interno. Questo volo sarà l’argomento della prossima sezione.

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