Le operazioni sul campo sono terminate il 17 ottobre 2021, con l’ultimo ciclo di prelievi e la disinstallazione delle attrezzature di monitoraggio. Ora i dati saranno analizzati da specialisti italiani e sloveni per ottenere maggiori informazioni scientifiche sull’idrogeologia carsica del massiccio del Monte Canin.

Il “TRACEKANIN Project” è un progetto di tracciamento delle acque sotterranee del Monte Canin iniziato nel maggio 2021 a cui partecipano speleologi e studiosi italiani e sloveni.
Nasce in ambito speleologico ed è stato ideato per ottenere maggiori informazioni scientifiche sull’idrogeologia carsica dell’area nord-occidentale del massiccio del Monte Canin. il 17 ottobre 2021 sono stati recuperati i dati, con l’ultimo ciclo di prelievi e sono stati disinstallati i dispositivi del monitoraggio delle acque interne ed esterne.
Il Canin è un massiccio montuoso che raggiunge 2587 metri di altezza situato nelle Alpi Giulie, a cavallo tra Italia e Slovenia.
Al suo interno si aprono immensi sistemi di grotte, cunicoli, cavità, e la grotta più grande d’Italia. Anche sul versante sloveno gli speleologi sono alla continua ricerche di nuove vie verso le zone più profonde del sistema carsico, che potrebbe superare i 2000 metri di profondità.
Così il progetto Tracekanin si inquadra nello studio di questa straordinaria montagna.
L’obiettivo è quello di approfondire la conoscenza della circolazione idrica carsica profonda dell’area nord-occidentale, attraverso misure quantitative e semi-quantitative di dati fisico-chimici quali pluviometria, portate alle sorgenti, misure di altezza idrometrica, temperatura, conducibilità elettrica, torbidità.


Il lavoro di preparazione ha comportato un impegno di 87 giorni/uomo.
Finora nel progetto sono stati impiegati 54 speleologi italiani e sloveni per 167 giorni/uomo.
Conclusa la prima fase di raccolta dei dati, adesso il lavoro passa nelle mani di 10 ricercatori italiani e sloveni, che nei mesi seguenti cercheranno di interpretare i risultati dei test effettuati.

Per la raccolta dei dati, sono stati realizzati 22 punti di controllo e monitoraggio su tutte le principali sorgenti e corsi d’acqua che circondano il massiccio, con particolare attenzione agli effetti devastanti delle piene alle sorgenti, che in passato hanno causato danneggiamenti e perdite di attrezzature durante i test.

Il 4 settembre 2021 era stata eseguita l’iniezione di tre diversi traccianti, fluorescina, solforodamina B e tinopal CBS-X, in tre punti particolari del massiccio: a circa 800 metri di profondità nel Grande Meandro dell’Abisso Gortani, nell’Inghiottitoio della Terra Rossa e a circa 90 metri di profondità nell’Abisso Picciola.

Dal 28 agosto al 16 ottobre 2021, sono stati eseguiti 10 cicli di campionamenti di acque e fluocaptori alle sorgenti, con due squadre italiane in val Raccolana a Nord e nella valle del Rio del lago ad Ovest, e una squadra slovena nella Valle Možnica ad Est e sul versante in destra della Conca di Bovec a Sud

Dalla metà del mese di agosto, sono state monitorate 10 stazioni meteorologiche con i dati italiani dell’OSMER e quelli sloveni dell’ARSO, per l’aggiornamento in tempo reale delle previsioni meteo e dell’evoluzione delle cellule temporalesche con l’acquisizione dei dati meteorologici.
Sono stati monitorati anche i dati delle stazioni idrometriche dell’Isonzo per monitorare la portata in risposta alle precipitazioni.

Ora inizia la fase di analisi di laboratorio e di elaborazione e trattamento dell’enorme mole di dati raccolti.

Il TRACERKANIN Project è nato in ambito speleologico ed è stato completamente autofinanziato dai partners, che mettono a disposizione risorse umane, strumentali e finanziarie. Punto di forza del progetto è l’unione di partners motivati, da dove è scaturito un cluster selezionato di speleologi esperti, ricercatori e studiosi di elevato profilo tecnico e scientifico.
A questo si è poi aggiunto l’apporto di speleologi esterni alla partnership i quali, avendo ben compreso la valenza del progetto, hanno dato la loro disinteressata collaborazione nella fase di predisposizione e lancio dei traccianti.

Il progetto è stato realizzato da una partnership tra Centro di ricerche carsiche “C. Seppenhofer”, Commissione Grotte “E. Boegan”, Karst Research Institute di Postumia, Società Adriatica di Speleologia, ZRJL Ljubljana Cave Exploration Society, con il coordinamento del Laboratorio speleologico e di tecniche fluorimetriche di Farra d’Isonzo.

Fonte: Comunicato stampa originale Riccardo Corazzi

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