Tra meno di un’ora si terrà una conferenza a Narni presso la chiesa di San Domenico in cui verranno presentate le ultime scoperte, fatte questa volta in archivio, sull’effettiva presenza del tribunale dell’Inquisizione a Narni. Del tribunale si ingnorava totalmente l’esistenza finchè un giorno di venti anni fa gli speleologi dell’UTEC NARNI cercando eventuali troppo pieni di cisterne sconosciute lungo le strapiombanti mura di Narni, si infilarono in un buco sulle mura e arrivarono in una chiesetta sotterranea sconosciuta da cui si accedeva ad altri locali e ad una cella i cui graffiti ci hanno fatto arrovellare il cervello per anni ed anni. Nei graffiti, un prigioniero in particolare, tale Giuseppe Andrea Lombardini, fu imprigionato e lasciò innumerevoli messaggi, molti dei quali ancora da decifrare. I locali furono aperti al pubblico e gestiti dalla Associazione Culturale Subterranea e furono visitati da diversi personaggi. Nei documenti locali non si trovò mai niente a proposito di questo Lombardini, ma proprio dai visitatori arrivarono le informazioni che cercavamo, attraverso la conoscenza di archivisti vaticani, professori, uomini di chiesa, finalmente Roberto Nini è riuscito a dare un’identità al condannato e a trovare testimonianze scritte riguardanti l’esistenza di un tribunale dell’inquisizione a Narni, curato, sembra, con molta solerzia dai Domenicani, che insieme ai Gesuiti erano sicuramente paragonabili agli attuali Talebani.

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