Un intervento di ricerca e documentazione speleo-archeologica ha portato alla luce importanti testimonianze del passato
Nella foto di copertina archeologi del Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”
Le Grotte di Pertosa-Auletta, situate alle falde dei Monti Alburni, sono state nuovamente esplorate grazie ad un’operazione congiunta tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, la Fondazione MIdA, la Società Iren ed il Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”.
L’obiettivo era indagare il giacimento archeologico presente nelle grotte, noto fin dalla fine dell’Ottocento e di eccezionale importanza in Europa per la presenza di una palafitta di età protostorica risalente a circa 3500 anni fa.
Questa struttura, un caso unico nel suo genere in ambiente sotterraneo, può essere studiata solamente in rare occasioni, poiché una diga che sbarra il fiume ipogeo all’ingresso della cavità ne ostacola l’accesso.
Lo svuotamento dell’invaso idrico artificiale, effettuato su accordo tra gli enti coinvolti, ha permesso di approfondire la conoscenza di questo sito straordinario.
L’intervento di gennaio 2024 ha consentito di documentare l’estensione dell’impianto palafitticolo e di perfezionare la conoscenza di alcuni settori dell’alveo fluviale, in cui sono stati rinvenuti reperti antichi appartenenti ad un periodo storico che va dall’età neolitica all’epoca romana.
I risultati di questa operazione di ricerca e documentazione saranno discussi in un convegno scientifico che verrà organizzato l’anno prossimo, al fine di presentare le più recenti acquisizioni conoscitive sul sito.
Inoltre, è prevista la prosecuzione delle indagini nel corso del prossimo anno, per continuare a svelare i segreti di queste grotte che custodiscono tracce del nostro passato.
Una scoperta che arricchisce ulteriormente il patrimonio storico e culturale della regione e che testimonia l’importanza di preservare e studiare i siti archeologici, affinché possano continuare a raccontare la storia del nostro territorio.