Un fossile di 150 milioni di anni rinvenuto nelle profondità delle grotte di Bèze
Francia: Un fossile di plesiosauro, risalente a 150 milioni di anni fa, è stato identificato nelle grotte di Bèze, in Côte-d’Or. La scoperta, effettuata grazie alle nuove tecnologie, rappresenta un’importante testimonianza della presenza di antichi rettili marini nella regione.
Scoperta Fossile di Plesiosauro nelle Grotte di Bèze
Un fossile di 150 milioni di anni rinvenuto nelle profondità delle grotte di Bèze
Un fossile di Plesiosauro, risalente a 150 milioni di anni fa, è stato identificato nelle grotte di Bèze, in Côte-d’Or. La scoperta, effettuata grazie alle nuove tecnologie, rappresenta un’importante testimonianza della presenza di antichi rettili marini nella regione.
Identificazione del fossile
Il fossile di plesiosauro è stato identificato nell’estate del 2024. Sebbene fosse noto agli speleosub fin dagli anni ’90, solo recentemente è stato possibile analizzarlo dettagliatamente grazie alle moderne tecnologie.
La scoperta è stata confermata da Sébastien Maître, responsabile delle grotte di Bèze.
Analisi e conferma
Durante la primavera, gli speleosub della Ligue Grand Est de Spéléologie hanno effettuato numerose riprese del fossile, utilizzando la fotogrammetria per creare una ricostruzione 3D.
Successivamente, Evan Baudry, guida delle grotte e studente di paleontologia, ha collaborato con l’università di Bourgogne per l’analisi del fossile.
I risultati, ottenuti nell’estate del 2024, hanno confermato che si tratta di una “palette natatoria”, un osso che serviva da articolazione alla pinna del plésiosaure.
Altri ritrovamenti nelle grotte
Le grotte di Bèze hanno rivelato altri fossili nel corso degli anni, tra cui piccoli molluschi e mammiferi preistorici.
Negli anni ’90, è stata scoperta una parte di difesa di mammut, datata tra 12.000 e 15.000 anni fa. Tuttavia, nessun ritrovamento è paragonabile per importanza a quello del plesiosauro.
Conservazione del fossile
Il fossile di plésiosaure rimarrà nel sifone delle grotte, protetto a 10 metri di profondità e a 60 metri dall’ingresso. L’obiettivo non è estrarlo, ma realizzare una stampa 3D per esporlo ai visitatori insieme agli altri reperti delle grotte di Bèze.
Esplorazioni future
Le esplorazioni nelle grotte di Bèze continuano. I subacquei stanno lavorando per superare un passaggio ostruito, consapevoli che un flusso d’acqua indica la presenza di ulteriori cavità inesplorate. Le grotte, scoperte nel 1950, hanno ancora molti segreti da svelare, con solo il 10% del loro sistema conosciuto attualmente accessibile al pubblico.