Operazione di soccorso complessa per recuperare l’esploratore da 450 metri di profondità
Uno speleologo di 52 anni, residente a Rivas Vaciamadrid, è stato tratto in salvo dopo essere rimasto per oltre 24 ore in una caverna situata a 450 metri di profondità nella Grotta A-60, nella località di Ansó, in Spagna.
L’uomo è stato accompagnato fino all’esterno nella mattinata di giovedì 10 agosto grazie a un’operazione di soccorso che ha richiesto una complessa logistica e l’intervento di diverse squadre specializzate.
L’incidente si è verificato all’alba del mercoledì precedente, quando lo speleologo è precipitato da un’altezza di 9 metri, lussandosi una spalla.
Immediatamente sono state avviate le operazioni di salvataggio, che hanno visto l’impiego di squadre di soccorso già nella stessa giornata dell’incidente.
Le fonti ufficiali della Guardia Civil di Huesca hanno confermato che l’uomo era rimasto intrappolato a una profondità di 450 metri.
Il complesso salvataggio è stato portato a termine con successo nella mattinata di giovedì 10 agosto, quando l’esploratore è stato finalmente estratto dalla grotta.
È stato poi trasportato all’ospedale di Jaca per ricevere le cure necessarie per due lesioni traumatologiche, una alla spalla e l’altra all’omero.
La Guardia Civil di Huesca ha definito il salvataggio come “molto complicato” a causa delle difficoltà incontrate durante l’operazione.
Sono state necessarie micro-esplosioni eseguite dai GEDEX Zaragoza e dagli specialisti del Gruppo di Soccorso e Intervento in Montagna (GREIM) per creare un passaggio più largo attraverso il quale poter raggiungere lo speleologo ferito e consentirgli una comoda uscita.
Nel pomeriggio di mercoledì, grazie a tali interventi, è stato possibile somministrare analgesici per alleviare il dolore causato dalle lesioni.
Infine, intorno alle 11:30 di giovedì mattina, il salvataggio è stato completato con successo.
L’uomo è stato in grado di uscire dalla grotta autonomamente, senza l’uso della barella, come confermato da fonti della Guardia Civil di Jaca.
È stato un’operazione che ha richiesto la collaborazione di numerose squadre di soccorso, tra cui 50 agenti della Guardia Civil, 41 dei quali appartenenti al GREIM, 3 specialisti GEDEX di Zaragoza, 2 piloti dell’Unità Aerea di Huesca e 4 specialisti del GREIM specializzati in micro-esplosioni dell’Area di Cangas de Onís.
Inoltre, 21 soccorritori del Espeleosocorro Aragonés hanno fornito supporto durante l’intera operazione di salvataggio.
La prontezza e l’abilità delle squadre di soccorso hanno permesso di portare in salvo l’esploratore, dimostrando ancora una volta l’importanza del coordinamento e della preparazione degli operatori per affrontare situazioni di emergenza in ambienti ostili come le grotte.
Fonte: https://www.diarioderivas.es/espeleologo-rivas-atrapado/