Sergio Macciò (Pola 1926 – Jesi 2011)

Nato a Pola nel 1926, Sergio Macciò si trasferisce con la famiglia a Postumia, poi a Zara, dove frequenta il liceo “Gabriele D’Annunzio” che termina nel 1943.
Il ventotto ottobre dello stesso anno la famiglia Macciò ripara a Trieste, infine il diciassette gennaio 1944 è a Jesi.
Quando il venti luglio 1944 il battaglione alpini “Piemonte” dell’Esercito del Sud entra a Jesi, Sergio si arruola, è aggregato nella terza compagnia e prosegue la campagna di liberazione fino ai confini della provincia di Pesaro.
Dopo un periodo passato in Matese per la ricostituzione dei Gruppi di Combattimento, il battaglione Piemonte, inserito nel reggimento “Legnano”, combatte nel 1945 sulla linea gotica, nella zona di Monterenzio e delle valli del fiume Idice e Zena, e il 21 aprile 1945 entra in Bologna.
Congedato come Caporalmaggiore alla fine del 1945, Sergio Macciò torna a Jesi, rifonda nel 1948 la locale sezione del CAI ed è l’anima del Gruppo Grotte.
Esplora al Buco del Diavolo e alla Grotta del Mezzogiorno nella zona di Frasassi, sul monte Cucco, alle Tassare sul Monte Nerone, nella Grotta di Monte Maggio 105 UPG a Gualdo Tadino.
Come alpinista partecipa a spedizioni in Groenlandia e sulle Ande.
Insieme a Eraldo Saracco di Torino e Marino Vianello di Trieste, Macciò negli anni sessanta si preoccupa d’imbastire un’organizzazione di soccorso speleologico: nel marzo 1966 è a Torino, nell’Assemblea Costituente del Corpo di Soccorso Speleologico “Eraldo Saracco”, che inizialmente è strutturato in cinque gruppi: Macciò ottiene la direzione del IV gruppo (Marche e Umbria).
Nel 1968 il Soccorso Speleologico “Eraldo Saracco” entra a far parte del Soccorso Alpino del CAI come Sezione Speleologica.
Nel settembre del 1971, al secondo Convegno Nazionale del Soccorso Speleologico, a Trento, Macciò è eletto Responsabile Nazionale, carica che mantiene fino al 1976, e fino al 1997 resta comunque nella Direzione Centrale del CNSAS.
Nel 1973 rappresenta l’Italia al VI Congresso Internazionale di Speleologia che si tiene in Cecoslovacchia, a Olomouc, e nell’aprile 1975 è a Salisburgo al Congresso Internazionale del Soccorso Speleologico.
Guida alpina, presidente regionale dell’Associazione Nazionale Alpini, donatore “croce d’oro” AVIS, a lungo è stato consigliere e segretario della Società Speleologica Italiana, infine socio onorario della stessa, ha fatto parte della Commissione Scientifica della Grotta Grande del Vento di Frasassi dal 1975 al 1993, muore ottantacinquenne a Jesi (città di cui è cittadino onorario) il 28 luglio 2011.

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