Lo Lc 1738 - Abisso Capitano Paff


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Regione: Lombardia
Provincia: Lecco
Comune: Esino Lario
Monte: Grigna Settentrionale
Area Carsica: Moncodeno
Quota dell'Ingresso: 2175 m slm
Dislivello: -795 m
Sviluppo Reale: >1376 m

Rilevatori:GGM, ASC, GSP, CSARI, 1988 - 94
Disegno:Serge Delaby

Dati forniti il 30 dicembre 1999 da Graziano Ferrari


L'ingresso dell'abisso è situato in Moncodeno, a quota 2175 m slm sul versante Nord della Costa della Piancaformia, a quota intermedia fra i due sentieri paralleli denominati 'Via Ganda' e 'Via delle Uvala'. Nel 1987, durante i lavori per la realizzazione della cartografia 1:1000 del Moncodeno, il G.G.Milano scende il primo pozzo della cavità, fermandosi su fessura ventosa. Nel 1988 questa fessura viene disostruita ed elementi di GGM, A.S.Comasca, G.S.Piemontese, S.C.Orobico, CSARI e singoli giungono a -200. Nel 1990 gli stessi gruppi toccano -785 alla base di un grandioso P163, dove una frana blocca ogni prosecuzione. Fra il 1993 e il 1995 vengono effettuate revisioni dell'abisso con esplorazione di nuovi rami e approfondimento in frana del termine (-795), a cura dello CSARI, del GSP e di singoli. In particolare, lo CSARI esplora alcuni rami secondari situati fra -90 e -400, mentre il GSP nel 1995 completa l'esplorazione di un approfondimento che si distacca dalla via principale a -535 e si getta nel P163 mediante un finestrone a circa -660.

A prima vista l'abisso si presenta come una successione di meandri e di pozzi anche di grandi dimensioni (P70, P100, P85, P163). In realtà le prime esplorazioni si sono svolte spesso seguendo le correnti d'aria ed ignorando diversi approfondimenti. Successive revisioni hanno poi rivelato la presenza di una struttura più complessa e ancora poco chiara. L'abisso ha uno sviluppo rilevato di 1376 metri, ma questo valore è parziale, dal momento che non è stato possibile ottenere le poligonali realizzate dal GSP.
Dal punto di vista idrico va sottolineato che le osservazioni sono sempre state effettuate in magra estiva. Sono presenti almeno due piccoli corsi d'acqua: il primo si forma da stillicidi lungo il P70 (fra -100 e -170) e percorre il ramo Euphoria, fino a scomparire nel detrito di fondo; il secondo si forma lungo il P85 (-400 - -500) e scorre lungo l'approfondimento esplorato dal GSP nel 1995 per poi gettarsi nel P163 terminale, dove scompare nel detrito di fondo.
Le correnti d'aria interne non sono lineari: l'ingresso si comporta da bocca calda e una corrente entrante estiva è sensibile fino alla sommità del P70 (-80). Qui essa si dirige verso due rami esplorati dallo CSARI nel 1993-94 (Zobi e Zobi-bis). Probabilmente quest'aria riappare in diverse cavità note sul pendio a NE di Capitano Paff: fra esse vanno segnalate la Grotta del Branzino (Lo Lc 1733), che presenta un deposito di ghiaccio e una possibile prosecuzione molto ventosa, e la Lo Lc 1985, inesplorata.
Fra la base del P70 (-160) e la sommità del P100 (-225) si verifica una circolazione d'aria in senso inverso alla corrente descritta precedentemente. Essa potrebbe provenire da un affluente ancora sconosciuto posto alla sommità del P100, in connessione con ingressi molto alti. Se effettivamente esistente, questo affluente potrebbe portare anche verso un ulteriore ramo in discesa. Si fa notare che il P100 è molto articolato e più complesso di quanto rappresentato sul rilievo.
Sotto la base del P100 (-350) si ha una circolazione d'aria debole in direzione discendente, che si intensifica notevolmente a -550 nel ramo esplorato nel 1995 dal GSP.
Nel 1995 G. Badino ha realizzato un profilo termometrico dell'abisso da -660 all'ingresso.

L'abisso è stato soggetto a numerose revisioni; in particolare lo CSARI si è concentrato su questo abisso e lo ha setacciato metodicamente. Come si è detto, rimangono comunque alcune problematiche aperte.
[Buzio, Filipazzi, 1992] presenta una scheda descrittiva completa della via principale dell'abisso. Le prime esplorazioni vengono descritte ne: Il Corsaro n. 2-1989 e n. 3-1993; Il Grottesco n. 49-1990; Grotte n. 105-1991; Aitza! n. 1-1991. I lavori più recenti vengono riportati in Aitza! n. 3-1996 e ne Il Tasso n. 5-1995.
Il rilievo della via principale è stato realizzato nel 1989/90 da ASC, GGM, GSP e CSARI. Quest'ultimo gruppo ha pubblicato nel 1994 (Aitza! N. 3-1996) un rilievo complessivo che però non comprende il ramo esplorato dal GSP nel 1995.

(tratto da: FERRARI G., 2000: Gli abissi della Grigna Settentrionale, Atti del XV Congresso di Speleologia Lombarda, S. Omobono Imagna, 1999 (in stampa))


Per maggiori informazioni:

Bibliografia:


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