Si è svolta nel gennaio -febbraio 2003 la spedizione speleologica “Isla Madre de Dios 2003”, che ha visto protagonisti gli speleologi dei gruppi Grotte Cagliari e Lavis (Tn) del Club Alpino Italiano, in collaborazione con alcuni speleologi di Cordoba (Argentina).
La spedizione partita dall’italia il 9 Gennaio 2003 aveva come obbiettivo l’esplorazione speleologica del settore nord-orientale dell’isola Madre de Dios, situata nell’arcipelago cileno appena al di sotto del 50° parallelo sud.
Dopo aver raggiunto in aereo Rio Gallegos, nella Patagonia Argentina, ed essersi trasferiti a Puerto Natales sulla costa cilena, attraverso alcune centinaia di chilometri di strada sterrata, il gruppo si è imbarcato sul “Foam”, una piccola barca a vela di circa 12 metri, con cui sono state percorse le restanti 300 miglia nautiche (580 km) di canali e fiordi dell’arcipelago che ancora mancavano alla meta.
Attraverso 5 giorni di lenta navigazione, per via del maltempo e dei forti venti contrari, lungo i selvaggi canali dell’arcipelago cileno abitati soltanto da foche, pinguini e uccelli marini e dopo aver individuato un porto sicuro per le settimane di permanenza successive, ha avuto inizio l’esplorazione vera e propria.
Con l’ausilio di due gommoni sono state individuate le vie di salita agli altopiani carsici, che hanno previsto tratti di scalata su roccia poi attrezzati con corde fisse, e da cui ,divisi in tre squadre è stata fatta una ricognizione iniziale di 4 giorni, durante la quale sono state individuate numerose cavità.
Oltre che per le incessanti piogge ,gli spostamenti sull’isola hanno comportato molta difficoltà a causa delle numerose foreste, che ricoprono buona parte della superficie separando i vari altipiani, ed al carsismo molto pronunciato che ha prodotto nel tempo campi solcati molto grandi e difficili da superare.
Al termine della ricognizione sono state individuate una decina di cavità di varia tipologia
e tre grosse risorgenti carsiche sottomarine.
Le attenzioni maggiori sono state riservate a due grosse cavità caratterizzate da ampi bacini di raccolta delle abbondanti e persistenti piogge, le quali si sono rivelate il maggior problema di queste cavità, la cui percorribilità ,tecnicamente facile ,è resa molto pericolosa dal costante pericolo di piene che possono in pochi minuti precludere la possibilità di uscita.
Le esplorazioni condotte con velocità e tempismo nelle poche ore di intervallo tra una pioggia e l’altra hanno consentito di percorrere la prima di tali cavità sino ad una profonità di -150 m. con andamento verticale, mentre la seconda attraverso un meandro di circa 1000 m. finemente lavorato dall’acqua, sino a -120 m.
la Spedizione è stata possibile grazie alla passione dei partecipanti, ed al contributo degli sponsor che si ringraziano tutti. In progammazione per il 2005 la nuova spedizione per terminare le esplorazioni già intraprese. Marco Vitti  G.S.L. G.S.B.




Notizia e foto di Marco Vitti; Le foto sono state ridotte notevolmente per ragioni di spazio.

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