Il prossimo dicembre il Corpo Nazionale celebra i 70 anni di attività con oltre 223.000 interventi effettuati e 238.000 persone soccorse
Il Soccorso Alpino e Speleologico ha reso noti i dati relativi alle attività svolte nel 2023.
In totale, sono state effettuate 12.349 missioni di soccorso per complessive 12.365 persone soccorse, di cui oltre 7.622 feriti e 491 persone decedute.
Le cause degli interventi sono dovute principalmente a tre fattori: la caduta/scivolata (45,9% degli interventi), l’incapacità durante l’attività svolta (25,5%) e il malore (12,1%). Seguono con valori decisamente più contenuti il maltempo (4,3%) e lo shock anafilattico (0,50%).
Le attività maggiormente coinvolte e cause degli incidenti e relativi infortuni sono l’escursionismo (42,5% dei casi), la mountain bike (8%), lo sci alpino (2,2%), l’alpinismo classico (6,0%) e la ricerca di funghi (3,1%). Diversi gli interventi durante l’attività venatoria (0,8%).
Nel 2023 hanno perso la vita in ambiente impervio 491 persone con una diminuzione rispetto al 2022. 5.720 sono state le persone recuperate ferite in modo leggero, 1.579 i feriti gravi, 323 i feriti con compromesse funzioni vitali, 4.151 gli illesi e 101 i dispersi.
L’identikit medio della persona soccorsa è rappresentato da un uomo italiano tra i 50 e i 60 anni, leggermente ferito dopo essere scivolato in un’escursione durante il mese di agosto.
Il prossimo 12 dicembre il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico celebra i 70 anni di attività.
Dal suo anno di fondazione, il Soccorso ha effettuato 223.762 interventi soccorrendo 238.935 persone e impiegando per questa attività oltre 1 milione di suoi tecnici (1.068.583). Negli ultimi 70 anni, sono oltre 18.000 le vittime e 141.000 le persone ferite recuperate dal Soccorso.
Per approfondire i dati e le attività del Soccorso Alpino e Speleologico è possibile visitare il sito ufficiale cnsas.it.