Notizia di Michele Tommasi
Domani, Giovedì 13 agosto presso il Cinema “Grillo Parlante” di Asiago (Inizio ore 20,45), il G.S. Settecomuni presenterà una serata a tema dal titolo “La storia della Speleologia ad Asiago” che ripercorrerà lo sviluppo dell’esplorazione speleologica in Altopiano dal 1° Congresso Nazionale di Speleologia svoltosi ad Asiago nel 1948, fin ai giorni nostri. Sarà proiettato per l’occasione un inedito film (prodotto dalla Videoloch di Asiago) che ripercorrerà la storia del gruppo dal 1948 ai giorni nostri. Nel contempo presso il Museo dell’Acqua sarà visitabile la mostra “Bianco Nero Sotterraneo” che illustra dettagliatamente la storia del Gruppo Grotte Asiago (fondato nel lontano 1948).

Vi aspettiamo numerosi

Kele Tommasi

Gruppo Speleologico Settecomuni Asiago

L’allestimento “Bianco Nero Sotterraneo” è stato curato dal Gruppo Speleologico Settecomuni.
Da Kaberlaba un percorso con grotte e pozze d’alpeggio.

“Bianco Nero Sotterraneo”. È il nome della mostra allestita al Museo dell’Acqua in località Kaberlaba ad Asiago e che rimarrà visitabile per tutta l’estate. Una mostra dedicata ai fondatori del Gruppo Speleologico “Settecomuni”, gruppo nato nel 1948 in seguito al 1° Congresso Nazionale della Speleologia tenutasi ad Asiago e che aveva raccolto nel capoluogo altopianese alcune tra le principali figure di spicco della speleologia dell’epoca. La mostra raccoglie non solo le attrezzature del tempo utilizzate, anche dal socio Mario Rigoni Stern, per esplorare alcune delle cavità più note dell’Altopiano ma anche reperti ritrovati nelle grotte e una nutrita documentazione fotografica dei primi coraggiosi che sono scesi nel sottoterra e dei luoghi da loro esplorati. Il Museo dell’Acqua è appena stato inaugurato nella sua sede di Kaberlaba. Una sede scelta proprio per la sua collocazione in una zona ricca di testimonianze dell’operato dell’acqua, dei mezzi che l’uomo ha impiegato per raccoglierla e altre tracce di un ambiente tipicamente carsico come le città di rocce. Il percorso parte e arriva al Museo dell’Acqua sviluppandosi per qualche chilometro nell’ambiente circostante. Una piacevole passeggiata lungo la quale si incontrano campi solcati, pozze d’alpeggio, antiche pozze e grotte. Si incrocia persino una antica via usata per secoli dai pastori detta “pria dell’acqua”. Già all’esterno del museo si trova una pozza per l’alpeggio che raccoglie le acque piovane per dare da bere agli animali. La pozza costituisce un piccolo microcosmo a se stante rispetto all’ambiente circostante dove crescono piante e fiori diverse che nel pascolo adiacente dove si possono trovare insetti, tra cui libellule, e anche rane, presenza rara in un territorio tendenzialmente privo di acqua di superficie. Ci si inoltra poi per i boschi dove si incontrano la città di roccia creata dall’erosione idrica e campi solcati dall’erosione idrica

(Gerardo Rigoni)

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