Nei giorni scorsi la Capitaneria di porto ha sequestrato esplosivo per la pesca di frodo nella Grotta dello Zolfo a Miseno, contenuto all’interno di fusti blu che gli speleologi avevano già segnalato anni fa.
Lo speleologo Graziano Ferrari, a proposito delle condizioni delle grotte della costa, aggiunge che: “il censimento delle grotte costiere flegree si è svolto fra il 2007 ed il 2009. Le istituzioni che ci hanno supportato, l’Assessorato Agricoltura, Parchi e Protezione CIvile della Provincia di Napoli (ass. Borrelli), il Parco Regionale dei Campi Flegrei (pres. Escalona) e la Guardia Costiera, Direzione Marittima di Napoli ci avevano chiesto fin da subito di segnalare ogni fenomeno di abuso, illecito o irregolarita che avessimo verificato sul territorio, con particolare riguardo agli scarichi fognari abusivi. Fortunatamente sono presenti ben pochi fenomeni di questo tipo, mentre è più diffusa una generale situazione di abbandono e di degrado per le grotte costiere, che le rende anche potenziali luoghi idonei per attività illecite.
Uno dei casi più evidenti è proprio quello della Grotta dello Zolfo, da noi visitata nel 2007 e nel 2009. La grotta è di origine naturale ed è riportata anche su Grotte e Speleologia della Campania, pubblicato dalla Federazione Speleologica Campana. Nella grotta, dalla miscela delle mineralizzazioni provenienti da emissioni solforose, dal tufo e dall’acqua di mare, si formano minerali in grande quantità , alcuni estremamente rari, come la Misenite, la Pickeringite o la Voltaite. Per questo motivo, la grotta ha avutogrande notorietà nell’800, con studiosi del calibro di Spallanzani e Scacchi, a cui si è aggiunto recentemente Paolo Forti. Inoltre, nelle pozze di acqua salata e solforosa si è formato un habitat a solfobatteri assai particolare. La grotta è quindi stata previdentemente dichiarata geosito dalla Regione Campania.
Nonostante tutto ciò, la situazione che abbiamo riscontrato è di grande abbandono, con la presenza di detrito spiaggiato dal mare e tracce dell’attività di asportazione dei minerali. Si fa presente che la grotta emette vapori solforosi ed anidride carbonica, per cui può essere pericolosa per i frequentatori ignari o avidi. Nella visita del 2009 avevamo osservato anche la presenza di alcuni bidoni blu, che non abbiamo ispezionato e che sisarebbero poi rivelati per i contenitori di esplosivo artigianale destinato alla pesca di frodo”