Notizia da Marco Placidi di Roma Sotterranea

“Scoperto un colombario ad Ostia Antica, intatto perché coperto da una piena del fiume e poi usato come discarica di anfore. Ma i colori, all´aria, hanno iniziato a ossidarsi Un colombario del I secolo dopo Cristo molto ben conservato è venuto alla luce nella piazza centrale di Ostia Antica durante lavori di riqualificazione dello spazio. La scoperta è stata fatta in uno scavo dell´Acea nell´autunno del 2006, e…….. sorpresa……. lo scavo ha riservato è il buono stato in cui è stato trovato il colombario: le urne di ceramica e di vetro erano ancora al loro posto, con le ceneri dei defunti, le pareti dipinte di rosso e di verde con i loro colori e, accanto alle nicchie per le urne funerarie, due scheletri ben conservati, inumati probabilmente tra il II e il III secolo d. C., coperti da una lastra di mosaico in cui sono scritte le iniziali di uno dei defunti e la sua età al momento della morte: 28 anni.
«È un edificio funerario romano per sepolture ad incinerazione»
spiega Simona Pannuzi, della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia, «costruito in opera reticolata, con volta a botte, pianta rettangolare e le pareti rivestite di intonaco bianco acromo, decorato con fasce di colore verde. Nel colombario ci sono due edicole funerarie di epoca diversa, mentre il pavimento è in cocciopesto. Il colombario fa parte della grande necropoli che si
estende in tutta questa parte di Ostia Antica, ma il suo valore
dipende soprattutto dal buono stato di conservazione sia del
manufatto che dei resti che custodiva. Proprio per questo la
Soprintendenza ha anche avviato una ricerca con l´antropologo Walter Pantano per conoscere l´età e lo stato di salute dei corpi cremati. Come è noto allora la cremazione era diversa da oggi, sono stati conservati pezzi di ossa consistenti che permettono questo tipo di studi». Il buono stato del colombario deriva dal fatto che, probabilmente, una piena del fiume in epoca molto antica l´ha ricoperto di fango. Poi, nei secoli, era diventato una discarica. Qui sono stati trovati frammenti dello stesso tipo che hanno formato il Monte dei Cocci di Testaccio: resti di anfore da olio di provenienza spagnola. «Erano ancora intatti i cardini in ferro della porta d´entrata», aggiunge l´archeologa, «e il ritrovamento delle urne di vetro è straordinario. Anche i colori si sono ben conservati, anche se stanno già iniziando a ossidarsi: il verde, alla luce, sta già volgendo in azzurro». Proprio per questo, per salvaguardare lo stato del colombario e i tesori che custodisce, il presidente del Municipio XIII, Paolo Orneli, d´accordo con la Soprintendenza ha deciso di ricoprire di terra lo scavo, in attesa che venga approvato il progetto per proteggerlo con un lastra di plexiglas trasparente o di vetro. «Abbiamo un milione di euro stanziati per la pedonalizzazione di quest´area», spiega Orneli, «faremo una perizia di variante per aumentare le risorse e poter lasciare a vista, sotto una teca trasparente, il colombario di piazza Gregoriopoli. Credo che i lavori potranno partire tra circa sei mesi. Questa sistemazione farà parte del progetto che prevede che le due piazze del borgo di Ostia antica siano congiunte da un unico spazio percorribile solo da pedoni».

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