Le immagini della sonda Voyager 2 rivelano strutture geologiche che suggeriscono la presenza di acqua liquida sotto la superficie ghiacciata.

Miranda, il più piccolo e interno satellite di Urano, potrebbe nascondere un vasto oceano sotterraneo di acqua liquida sotto la sua superficie ghiacciata.

Le immagini della sonda Voyager 2 hanno rivelato strutture geologiche che suggeriscono un’attività recente e la possibile presenza di acqua liquida.


  • Scoperta di Miranda: Miranda, scoperta il 16 febbraio 1948 dall’astronomo Gerard Kuiper, è il più piccolo e interno dei cinque satelliti maggiori di Urano. Con un diametro medio di circa 471,6 km, è stata visitata una sola volta dalla sonda Voyager 2 nel 1986.
  • Analisi delle Immagini: Le immagini della sonda Voyager 2 hanno mostrato molteplici strutture superficiali sull’emisfero australe di Miranda, tra cui creste concentriche, faglie e grandi regioni poligonali più scure chiamate coronae. Queste formazioni geologiche indicano un’intensa attività avvenuta in tempi geologicamente recenti.
  • Ipotesi degli Scienziati: Gli scienziati hanno ipotizzato che queste strutture siano il risultato di un vasto oceano di acqua liquida sotto la superficie ghiacciata di Miranda. Utilizzando un sofisticato codice di simulazione, hanno concluso che l’unica configurazione interna che spiega le caratteristiche osservate è la presenza di un oceano sotterraneo.
  • Dettagli dell’Oceano: Secondo lo studio, l’oceano sotterraneo di Miranda potrebbe essere esistito tra 100 e 500 milioni di anni fa, sviluppandosi fino a una profondità di almeno 100 km sotto uno strato di ghiaccio di circa 30 km. Questo oceano avrebbe riempito quasi metà della luna.
  • Confronto con Altri Satelliti: La scoperta di acqua liquida su Miranda non è unica nel sistema solare. Altri satelliti come Encelado e Titano di Saturno ed Europa di Giove hanno mostrato la presenza di oceani sotterranei.
  • Riscaldamento Mareale: Gli scienziati ritengono che l’oceano sotterraneo di Miranda sia stato mantenuto grazie al riscaldamento mareale causato dalle forze di marea tra Miranda e le altre lune vicine, amplificate dalle risonanze orbitali.
  • Prospettive Future: La presenza di un residuo di questo oceano sotto la crosta ghiacciata di Miranda è ancora possibile. Se l’oceano fosse completamente gelato, il satellite si sarebbe espanso, creando crepe sulla superficie che non sono state osservate dalla sonda Voyager 2.
  • Link allo studio:
    Burdge, K.B., El-Badry, K., Kara, E. et al.Constraining Ocean and Ice Shell Thickness on Miranda from Surface Geological Structures and Stress Modeling https://doi.org/10.3847/PSJ/ad77d7

Cos’è l’Esospeleologia?

L’esospeleologia è una disciplina che si occupa dell’esplorazione e dello studio delle grotte e delle cavità sotterranee situate in ambienti extraterrestri.

Questa branca della speleologia si concentra principalmente sulla ricerca di grotte su altri pianeti e satelliti del sistema solare, con l’obiettivo di comprendere meglio la geologia, la formazione e le potenziali risorse di questi ambienti.

  • Origini e Sviluppo: L’esospeleologia è nata dall’interesse per l’esplorazione spaziale e dalla necessità di comprendere meglio le caratteristiche geologiche di altri corpi celesti. Le missioni spaziali, come quelle della NASA e dell’ESA, hanno contribuito significativamente allo sviluppo di questa disciplina.
  • Obiettivi Principali: Gli esospeleologi cercano di identificare e studiare le grotte su altri pianeti e satelliti per vari motivi, tra cui la ricerca di segni di vita passata o presente, la comprensione dei processi geologici e la valutazione delle potenziali risorse minerarie.
  • Metodologie di Ricerca: L’esospeleologia utilizza una combinazione di tecniche di esplorazione diretta e indiretta. Le missioni robotiche, come i rover e i lander, sono fondamentali per raccogliere dati e immagini delle superfici planetarie. Inoltre, l’analisi delle immagini satellitari e dei dati radar aiuta a individuare potenziali cavità sotterranee.
  • Importanza delle Grotte Extraterrestri: Le grotte su altri pianeti e satelliti possono offrire rifugi naturali per future missioni umane, proteggendo gli astronauti dalle radiazioni cosmiche e dalle condizioni atmosferiche estreme. Inoltre, queste cavità possono contenere risorse preziose come acqua ghiacciata e minerali.
  • Sfide e Prospettive: L’esplorazione delle grotte extraterrestri presenta numerose sfide, tra cui le difficoltà tecniche legate all’invio di strumenti e robot su altri corpi celesti e l’interpretazione dei dati raccolti. Tuttavia, i progressi tecnologici e le future missioni spaziali promettono di ampliare significativamente le conoscenze in questo campo.
  • Collaborazioni Internazionali: L’esospeleologia è un campo interdisciplinare che coinvolge geologi, astrobiologi, ingegneri e scienziati planetari. Le collaborazioni internazionali sono essenziali per il successo delle missioni di esplorazione e per la condivisione delle conoscenze acquisite.

Per ulteriori informazioni sull’esospeleologia e sulle ultime scoperte nel campo, è possibile visitare il sito Scintilena.


(1) Corso Base di Speleo-Soccorso 2024 in Cantabria: Formazione Completa …. https://www.scintilena.com/corso-base-di-speleo-soccorso-2024-in-cantabria-formazione-completa-per-esperti-di-speleologia/11/09/.
(2) On Line il Programma del Raduno Nazionale di Speleologia: Caselle in …. https://www.scintilena.com/on-line-il-programma-del-raduno-nazionale-di-speleologia-caselle-in-pittari-siphonia-2024/10/12/.
(3) Esplorazione Speleologica a Pisogne: Un Percorso di Mindfulness nel …. https://www.scintilena.com/esplorazione-speleologica-a-pisogne-un-percorso-di-mindfulness-nel-sottosuolo/11/09/.
(4) undefined. https://www.tetide.org/syphonia2024/wp-content/uploads/2024/10/programma-syphonia-2024.pdf.