Il una grotta sommersa nella penisola dello Yucatan, in Messico, i ricercatori di una università del Texas hanno scoperto organismi troglobi che traggono sostentamento dal metano e dalla catena di batteri che lo trasformano ed altri organismi che ne derivano.
La scoperta solleva la possibilità che anche altre forme di vita vivano così in grotte simili in tutto il mondo.
Il gruppo di scienziati ha effettuato i propri studi nel sistema di grotte allagate di Ox Bel Ha, nello Yucatán, dove c’è mescolanza di acqua dolce e salata.
In questo tipo di grotte il metano tende a formarsi naturalmente dalla fermentazione della vegetazione superficiale e “sprofonda” nella rete sotterranea delle grotte allagate, scoprendo che il gas metano costituisce una importante fonte di cibo batteri e altri microbi che costituiscono la base dell’intero ecosistema di quelle grotte.
Bil Phillips, uno speleosub membro del gruppo di ricerca, utilizza una torcia elettrica e una sagola per spostarsi nella grotta sommersa. (Credito: HP Hartmann / Texas A & M)
I microbi consumano sia il metano nell’acqua che altri materiali organici disciolti prodotti nei terreni sovrastanti e la roccia carbonatica permeabile, e costituiscono la base di una rete alimentare che va da altri microrganismi a gamberetti abbastanza grandi.
“Il metano è la chiave – gli organismi delle caverne devono vivere del gas metano, che ci ha colto di sorpresa“, spiega David Brankovits, uno studente laureato di Budapest, Ungheria, che ha guidato la ricerca per il suo dottorato presso la Texas A & M University-Galveston.
“Nel sistema studiato esistono microrganismi adattati alle rotte dove non c’è luce solare e praticamente tutte le fonti di cibo sono presenti nelle forme disciolte. Senza la presenza di microbi che possono utilizzare metano e altre fonti di energia disciolte, questi animali non potrebbero vivere diversamente (in questo caso parliamo di troglobi estremamente specializzati).
Precedenti studi avevano dimostrato che il cibo proveniva dalla vegetazione o da altri materiali nella foresta che arrivavano dentro la grotta, ma abbiamo trovato molto poco di quel tipo di detriti”, spiega Brankovits.
Gli ecosistemi di grotte costiere simili esistono in tutto il mondo. Brankovits afferma che il prossimo passo è fare ulteriori ricerche in sistemi di grotte simili che si trovano nelle Bahamas, nella Repubblica Dominicana e in altre località dei Caraibi.
“Ci sono altri materiali organici disciolti come acidi naturali e alcoli, dove ci siamo affacciati solo ora, e abbiamo bisogno di esplorarli in modo più dettagliato. I risultati potrebbero essere sorprendenti “, osserva.
Il membro del team Tom Iliffe, professore di biologia marina presso la Texas A & M-Galveston, aggiunge: “Fornire un modello per la funzione di base di questo ecosistema distribuito a livello globale è un importante contributo all’ecologia delle acque sotterranee costiere e stabilisce una linea di base per valutare come l’innalzamento del livello del mare, lo sviluppo turistico balneare e altri fattori di stress incideranno sulla fattibilità di questi sistemi senza luce e poveri di cibo”.
I microbi delle celle a combustibile trasformano il metano in elettricità
I risultati scientifici delle ricerche sono stati pubblicati su Nature Communications.
Brankovits ha lavorato con ricercatori provenienti dal Messico, dai Paesi Bassi, dalla Svizzera, dall’università dell’Alaska-Fairbanks e dall’US Geological Survey. Il programma TAMU-CONACYT, l’US Geological Survey e il Moody Gardens Aquarium di Galveston hanno finanziato e supportato la ricerca.
Studio originale DOI: 10.1038 / s41467-017-01776-x
Altre fonti:
https://www.nature.com/articles/s41467-017-01776-x
https://www.usgs.gov/news/mexico-s-yucatan-peninsula-reveals-a-cryptic-methane-fueled-ecosystem-flooded-caves
http://www.newsweek.com/cryptic-sunken-underworld-mexico-yucatan-peninsula-726091
https://www.telesurtv.net/english/news/Researchers-Discover-Cryptic-Methane-Fueled-Ecosystem-in-Mexicos-Yucatan-Peninsula—20171128-0031.html