Uno studio congiunto di speleologi e ricercatori svela dettagli sulla formazione delle grotte secolari sotto le colline di Verona.Scoperte Paleocarsiche a Verona

Uno studio congiunto di speleologi e ricercatori svela dettagli sulla formazione delle grotte secolari sotto le colline di Verona.

Le colline delle Torricelle, che circondano il centro storico di Verona, sono celebri per i loro panorami mozzafiato, ma pochi sanno che al loro interno si nasconde un segreto sotterraneo intrigante: Scoperte Paleocarsiche a Verona.

Le antiche grotte che si estendono sotto questa zona da tempo incuriosiscono speleologi e appassionati di geologia.

Queste grotte si sono formate decine di milioni di anni fa e sono giunte fino a noi grazie alla presenza di riempimenti di materiale impermeabile (ocre) che hanno permesso loro di fossilizzarsi.

Un nuovo studio, pubblicato sull’International Journal of Speleology, ha contribuito a rivelare ulteriori dettagli sulla formazione: “Scoperte Paleocarsiche a Verona”.

Gli speleologi dell’Unione Speleologica Veronese, insieme a ricercatori indipendenti e esperti delle Università di Padova e Verona, hanno condotto anni di esplorazioni in quattro diverse cavità sotterranee, estendendosi per un totale di 4,5 chilometri.

Durante queste esplorazioni, hanno raccolto un’enorme quantità di dati sulle caratteristiche morfologiche delle cavità, la natura dei materiali che le riempiono e i fossili ivi presenti.

Integrando queste informazioni con l’analisi statistica dei dati topografici, i ricercatori hanno sviluppato un modello speleogenetico che offre nuove prospettive sulla formazione di queste grotte millenarie.

I risultati dello studio sono in sintonia con il modello carsico delle isole carbonatiche formulato dagli scienziati americani J.E e J.R. Mylroie nel 2007.

In sostanza, la formazione delle grotte è correlata alla nascita stessa delle colline calcaree delle Torricelle e alla presenza di una lente d’acqua dolce sotterranea che, in un processo unico, “galleggia” sull’acqua salata del mare.

Oltre ai dettagli scientifici, questo studio evidenzia l’importanza della collaborazione tra speleologi e scienziati nel portare alla luce nuove conoscenze sulla storia geologica di Verona.

Ecco l’articolo originale sulle Scoperte Paleocarsiche a Verona:

Paleocarsismo nel veronese: aggiunto un ulteriore tassello alla comprensione delle antiche grotte che si sviluppano sotto le Torricelle a due passi dal centro storico di Verona

di Roberto Chignola

Si chiamano Torricelle le colline che circondano a nord il centro storico di Verona.

Sono note a turisti e cittadini per alcuni punti panoramici che permettono di godere di una vista spettacolare sulla città.

Agli speleologi e ai lettori di Scintilena (https://www.scintilena.com/paleocarsismo-nel-veronese-primo-riconoscimento-internazionale/06/23/) sono note perché nel loro sottosuolo si sviluppano antichissime cavità per una estensione stimata di almeno 20 km.

Queste grotte si sono formate decine di milioni di anni fa e sono giunte fino a noi grazie alla presenza di riempimenti di materiale impermeabile (ocre) che hanno permesso loro di fossilizzarsi.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista ad accesso pubblico International Journal of Speleology (https://digitalcommons.usf.edu/ijs/vol52/iss2/4/), firmato da speleologi dell’Unione Speleologica Veronese e ricercatori indipendenti, della Socetà Reggiana di Scienze Naturali, delle Università di Padova e di Verona, getta una nuova luce sulla formazione di queste cavità.

Anni di esplorazioni in 4 cavità (per una estensione complessiva di 4.5 km) hanno consentito di raccogliere una quantità assai elevata di osservazioni che concernono le morfologie dei vuoti sotterranei, il tipo di riempimenti presenti e il loro contenuto in fossili.

Incrociando queste informazioni con l’analisi statistica dei dati topografici è stato possibile sviluppare un approccio mulidimensionale (cioè a più variabili) che ha portato a formulare un modello speleogenetico piuttosto robusto.

I dati sono in buon accordo con il modello carsico delle isole carbonatiche (tropicali) formulato dagli scienziati americani J.E e J.R. Mylroie (Journal of Cave and Karst Studies, 2007, 69: 75).

La formazione delle grotte è essenzialmente coeva con la formazione dell’isola calcarea (carso eogenetico) e può procedere grazie sostanzialmente alla formazione di una lente di acqua dolce sotterranea in grado di “galleggiare” sull’acqua salata del mare.

Al di là dei complessi dettagli scientifici descritti con dovizia di particolari nell’articolo, questo risultato mostra ancora una volta quanto sia importante la collaborazione tra speleologi e scienziati.

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