Conclusa la Prima Fase delle Ricerche al Gran Carro

Si è conclusa la prima fase delle ricerche archeologiche al Gran Carro di Bolsena, finalizzate alla creazione di un percorso subacqueo e di un centro ricerche.

Questo progetto, finanziato nell’ambito del PNRR-CAPUT MUNDI, Missione 1 Componente C3 – NEXT GENERATION EU IN ROME, mira a migliorare l’offerta al pubblico sia in termini di divulgazione che di fruizione.

Per la prima volta, le ricerche sono state condotte con una metodologia scientifica adeguata a uno scavo preistorico, eseguendo lo scavo stratigrafico in ambiente subacqueo.

Questo contesto presenta una complessità non solo per la presenza dell’acqua, ma anche per la natura stessa della stratificazione.

Dai resti delle strutture lignee andate a fuoco sono emersi numerosi reperti, oltre 150 ceramici, molti dei quali integri o ricomponibili.

Questi reperti offrono una finestra temporale sulla quotidianità di una comunità che precede di poco gli Etruschi, rivelando aspetti ancora poco noti.

Tra i reperti, spiccano una statuina fittile femminile, che potrebbe evocare un rito domestico, e un cestino di vimini contenente resti di un prodotto caseario.

Le operazioni di scavo, ricognizione e documentazione sono state eseguite da archeologi e restauratori sotto la direzione scientifica della Soprintendenza tramite il Servizio di Archeologia Subacquea.

Il team è stato coadiuvato dai restauratori subacquei della CRS Restauro Beni Culturali di Riccardo Mancinelli.

Alla campagna 2024 hanno partecipato anche alcuni archeologi tirocinanti e volontari del Centro Ricerche Archeologia Subacquea Aps.

Grazie a una convenzione con la Soprintendenza, hanno partecipato alle ricerche anche subacquei non vedenti, accompagnati dai loro istruttori dell’Associazione Albatros progetto Paolo Pinto Scuba Blind International Disable.

Il restauro dei reperti mobili lignei e di bronzo è a cura dell’Istituto Centrale del Restauro.

Per garantire la sicurezza in acqua, hanno collaborato i sommozzatori della Guardia di Finanza di Civitavecchia, i subacquei dell’Aliquota Carabinieri di Roma, la motovedetta dei Carabinieri della stazione di Bolsena e la Polizia Provinciale di Viterbo.

I lavori a terra per la creazione di una base per le ricerche future sono stati avviati dall’Impresa Gentili Restauri srl, con il direttore dei lavori arch. Yuri Strozzieri e il progettista incaricato arch. Andrea Greco.

Il Comune di Bolsena sostiene e collabora strettamente al progetto, contribuendo alla creazione del primo parco archeologico preistorico sommerso in Italia.

I risultati delle ricerche, il progetto e le prospettive future verranno presentati il prossimo 5 ottobre presso l’Auditorium Comunale di Bolsena alle ore 11.00.

Per approfondire clicca qui https://sabapviterboetruria.cultura.gov.it/gran-carro-di-bolsena-resoconto-preliminare-delle-ricerche-2024-nellinsediamento-sommerso