Un esempio virtuoso tra conservazione della natura e fruizione pubblica
Foto di Copertina di Francesco Grazioli
La Riviera Romagnola è nota per le sue spiagge affollate, ma l’entroterra riminese offre anche esperienze uniche legate alla conservazione della natura.
Tra queste, le visite estive alla Grotta di Onferno, situata nel comune di Gemmano, rappresentano un evento di rilievo nazionale.
La Grotta di Onferno è uno dei principali siti italiani per la salvaguardia dei chirotteri.
Durante l’inverno, ospita il rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e il rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros).
In estate, invece, il miniottero comune (Miniopterus schreibersii) e il ferro di cavallo euriale (Rhinolophus euryale) trovano qui le condizioni ideali per allevare la prole, formando colonie di migliaia di individui.
A partire da giugno, nella Sala Quarina della grotta, si assiste alla nascita dei piccoli.
Questi, inizialmente privi di pelo, necessitano di cure costanti e spesso rimangono aggrappati alle madri anche durante i voli notturni alla ricerca di cibo.
Con il tempo, sviluppano la pelliccia e le madri possono allontanarsi per periodi più lunghi, lasciando i piccoli ammassati sul soffitto della grotta.
Le due specie di chirotteri presenti tendono a mescolarsi, creando grandi gruppi che aumentano la temperatura e riducono il rischio di predazione.
Non è raro trovare tracce di predatori come la faina, che approfitta della caduta accidentale dei piccoli durante la notte.
I giovani chirotteri iniziano a volare tra le tre e le cinque settimane di vita, perfezionando il loro biosonar, strumento fondamentale per l’orientamento e la caccia.
Questo sistema di ecolocalizzazione permette loro di identificare oggetti e stimare distanze anche nella totale oscurità.
La Grotta di Onferno fa parte della Rete Natura 2000 ed è protetta dalla Riserva Naturale Orientata di Onferno.
La grande affluenza turistica è gestita con attenzione per non disturbare i chirotteri.
Le visite estive si interrompono prima della Sala Quarina per non disturbare le colonie riproduttive.
Durante tutto l’anno, vengono adottati comportamenti compatibili con la presenza dei pipistrelli, limitando il disturbo luminoso, acustico e termico.
Inoltre, il numero di visitatori per ogni accompagnamento è limitato a venti persone.
Le visite sono guidate dall’APS-ASD La Nottola, che collabora con l’Ente di gestione Parchi e Biodiversità – Romagna per garantire il rispetto di questi affascinanti mammiferi.
Grazie a studi e monitoraggi costanti, il percorso turistico è adattato alle esigenze delle colonie nelle diverse stagioni, permettendo circa 10.000 accessi l’anno nel rispetto della fauna locale.