Nuove scoperte nelle grotte di Maiorca rivelano antichi coproliti di ectoparassiti di pipistrelli

Una recente ricerca condotta da un team di scienziati spagnoli ha portato alla luce nuovi ichnofossili nelle grotte di Maiorca.

Questi reperti, risalenti al Pleistocene inferiore, sono stati interpretati come coproliti di ectoparassiti di pipistrelli, fornendo preziose informazioni sulla paleoecologia e sulla parassitologia antica.

Introduzione

Una nuova scoperta nelle grotte di Maiorca ha rivelato la presenza di ichnofossili risalenti al Pleistocene inferiore.

Questi reperti, descritti per la prima volta in un articolo pubblicato sull’International Journal of Speleology, sono stati interpretati come coproliti di ectoparassiti di pipistrelli.

La ricerca, condotta da un team di scienziati spagnoli, fornisce nuove informazioni sulla parassitologia antica e sulla paleoecologia delle grotte.

La Scoperta

Le strutture a forma di bastoncino trovate nella Cova des Pas de Vallgornera sono state descritte come cilindriche, con dimensioni di pochi centinaia di micron in lunghezza e meno di cento micron in diametro.

Questi reperti sono composti da un miscuglio di particelle microscopiche di calcite di diverse dimensioni e forme, depositate su strati contenenti fosfati e minerali argillosi.

Alcune di queste strutture sono ricoperte da microscopici cristalli, la cui mineralogia è composta principalmente da calcite, associata a dolomite, quarzo e argille.

Interpretazione dei Reperti

Gli scienziati hanno interpretato questi depositi come escrementi di ectoparassiti di pipistrelli, probabilmente appartenenti alla famiglia Nycteribiidae.

Questi parassiti infestavano una colonia di pipistrelli che abitava la grotta prima del crollo che ne bloccò l’accesso naturale.

La grotta è rimasta sigillata per circa 2,4 milioni di anni, preservando questi depositi come nuovi ichnofossili correlati ai coproliti di invertebrati.

Confronto con Depositi Moderni

La scoperta di strutture simili nella Cova de sa Guitarreta, un’altra grotta di Maiorca attualmente utilizzata dai pipistrelli per la riproduzione, ha permesso agli scienziati di studiare un analogo moderno.

In questo caso, le strutture a forma di bastoncino sono composte da detriti organici con forme lenticolari concave (probabilmente globuli rossi) e minuscole particelle minerali.

Queste caratteristiche suggeriscono che le strutture cilindriche potrebbero essere escrementi di mosche succhiatrici di sangue, rappresentate sia dai depositi moderni della Cova de sa Guitarreta che dai coproliti fossili della Cova des Pas de Vallgornera.

Conclusioni

La scoperta di questi ichnofossili fornisce nuove informazioni sulla parassitologia antica e sulla paleoecologia delle grotte di Maiorca.

Questi reperti contribuiscono alla ichnotassonomia dei coproliti di invertebrati e rivelano i livelli di infestazione in un’antica colonia di pipistrelli.

La ricerca, pubblicata sull’International Journal of Speleology, è un contributo significativo alla comprensione dei processi di mineralizzazione mediati da microbi e alla conservazione dei reperti organici nelle grotte.

Crediti

Questo lavoro è distribuito con licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International License.

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DOI: https://doi.org/10.5038/1827-806X.53.3.2526

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RECOMMENDED CITATION

Merino, A., Fornós, J.J., Mulet, A., Ginés, J., 2024. New ichnofossil discovery in Mallorcan caves: Linking ancient and modern bat-ectoparasites coprolites. International Journal of Speleology, 53(3), ijs2526. https://doi.org/10.5038/1827-806X.53.3.2526