Il numero 68 di “Spelelogia” la rivista della Società Speleologica Italiana sta per arrivare ai soci SSI e verrà distribuita in anteprima, in una inedita versione in inglese, ai partecipanti al 16° Congresso della Union Internationale de Speleologie, che si svolgerà a Brno dal 21 al 28 luglio.
È la prima volta che Speleologia pubblica un numero in due lingue, espressamente ideato per un congresso internazionale di speleologia. Per la speleologia italiana infatti, la rivista n° 68 toccherà temi forse non inediti o innovativi, e nonostante ciò siamo certi che anche gli speleologi e le speleologhe di casa nostra potranno scoprire o riscoprire su questo numero, curiosità, informazioni e dati poco diffusi.
Diversamente, i convenuti al 16° Congresso Internazionale di Speleologia, potranno godere di un affresco inedito, benché certamente non esaustivo, del movimento speleologico italiano, presentatosi qui senza distinzioni o sotto egida alcuna. Si tratta di un’istantanea dell’Italia speleologica, in cui sono trattate brevemente, alcune delle tante peculiarità esistenti, presentate nei vari capitoli dai migliori specialisti in ogni ambito di ricerca. Sono inoltre descritti i fenomeni carsici di diverse grandi aree carsospeleologiche italiane. Non si tratta però di una classifica stilata in ordine di importanza; infatti la scelta di trattare certe zone piuttosto che altre si è basata sia sui recenti ed emblematici risultati esplorativi e sia sugli studi scientifici e metodi di ricerca innovativi svolti in queste aree.
Non ultimo si è cercato di dare rappresentanza all’intero ”stivale”, descrivendo aree carsiche dal Nord al Sud d’Italia. Fra queste grandi zone speleologiche, hanno trovato dignità di menzione anche alcune “piccole perle” che, a dispetto delle loro dimensioni se paragonate ad altre realtà, stanno regalando scoperte scientifiche sensazionali, grazie soprattutto alle capacità e alle competenze messe in campo da chi le sta studiando. Una fra tutte, il complesso delle grotte del Monte Kronio presso Sciacca, in Sicilia; un ambiente dove, forse più che altrove, la speleologia è veramente multidisciplinare e dove l’esplorazione sta imponendo problemi organizzativi e sportivi senza precedenti. Per le stesse ragioni si menziona anche la piccola Grotta della Monaca in Calabria, forse la più antica miniera in grotta d’Europa. E come non ricordare anche i numerosi centri di ricerca, come il Laboratorio prove materiali di Monte Cucco, all’avanguardia in campo internazionale, oppure i laboratori scientifici di Grotta Gigante o di Bossea, e le tante altre realtà che scorrendo la rivista si potranno scoprire o riscoprire.
Anche questo numero è supportato da una ricca estensione multimediale (anch’essa bilingue) “Speleologia in rete”, che contempla numerose fotogallery e video a supporto degli articoli cartacei.
La realizzazione di questo numero non è stata semplice. Man mano che si andava avanti, ci siamo resi conto sempre più della difficoltà di scegliere gli argomenti da trattare, dato che tanti erano meritevoli di attenzione. Tuttavia abbiamo cercato di fare questo lavoro nel modo più “razionale” possibile, ottenendo come risultato la rivista che vi trovate ora fra le mani, frutto dello sforzo di molte persone che, con passione, hanno dato il loro grande o piccolo contributo e a cui diciamo grazie veramente. Tutto ciò ci rende orgogliosi e ottimisti anche per le prossime iniziative editoriali. Buona lettura. La Redazione di Speleologia

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