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Adesso ne parlano anche sul Messaggero, al bar, per strada, solo che dobbiamo riuscire ad entrare dentro un sistema che tira fuori 12 o 13 metri cubi al secondo di acqua…
Ecco l’articolo de Il Messaggero di qualche giorno fa:

Domenica 09 Novembre 2008
NARNI La grande forra, (ndr. Non è una forra, ma il giornalista crede che con forra abbia descritto un sistema carsico) che arriva sino a Stifone prima di gettarsi sul fiume Nera, prende “aria” a Poggio d’Otricoli, sotto Monte San Pancrazio: questa l’affermazione abbastanza documentata di Mario Poddi, pensionato, oltre che partigiano e sindacalista, che cerca di portare elementi importanti alla discussione oggi all’ordine del giorno: «Si può sentire anche adesso il rumore impetuoso dell’acqua che scorre – spiega – basta andarvi sopra e si sente il fiume scendere a valle, che abbiamo sempre ipotizzato essere la fonte della Morica a Stifone. Siamo contenti che ci siano altri elementi in più in questa vicenda, che ci appassionava da ragazzi».
E di qualche giorno fa la scoperta da parte dei sommozzatori di “Culture sotterranee”, guidata da Augusto Rossi, di una serie d’ossa di animali allo sbocco della forra (come sopra) nel fiume Nera, segno che erano caduti chissà dove. «Quando eravamo giovani parlavamo del grande condotto che qualcuno, diceva, aveva anche visto». Di sicuro lì c’è il convogliamento delle acque che poi arrivano a Stifone, o almeno una parte di loro, provenienti da monte San Pancrazio, che domina sia Poggio d’Otricoli che il Nera. Mario Poddi va sul filo del ricordo affermando che ci sono stati anche una serie di riscontri sul campo, nel senso che oggetti spariti nella forra sono poi stati ritrovati nella sorgente della Morica.
Non è escluso che ci siano anche altri “sifoni” come quello di Poggio, a dare aria alla grande quantità d’acqua studiata dai sommozzatori di “Culture sotterranee”. Stupisce anche la portata finale, che coi suoi 13 metri cubi al secondo, è più grande del Velino che alimenta la Cascata delle Marmore. Il punto di intercetto di Poggio si trova a circa 320 metri sul livello del mare ad un’altezza per niente disprezzabile. Poddi ha intenzione di mettersi in contatto con i responsabili di “Culture sotterranee” per portare la sua conoscenza per la spiegazione di un mistero, di una leggenda ed anche una forma d’energia idroelettrica che potrebbe essere insospettabilmente ricca e benefica per il territorio.
M.G.

Fine dell’articolo.
Conosco la zona benissimo, la batto da più di 20 anni, io devo ancora vedere una grotta con l’acqua corrente, tutti gli ingressi (più alti) funzionano da ingresso basso. Sono anche andato insieme a quelli di “Culture Sotterranee” a Stifone e alle “Lisce della Forda”, uno dei luoghi dove, secondo la leggenda, scorrerebbe l’acqua che esce a Stifone. Secondo me è improbabile che ci sia un collegamento “umanamente percorribile” tra le grotte e le fratture di Monte San Pancrazio e le sorgenti di Stifone, ma se qualcuno riuscisse ad entrare la sotto scoprendo una grotta sotto casa mia, non mi spiacerebbe per niente. Parlatene male, parlatene bene, l’importante è che si parli di grotte…

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