Caro Candidato, ti scrivo senza remore.
Ho trascorso alcune ore e scambiato un po’ di chiacchere e bicchieri tra i soliti pazzi che siamo noi, ognuno con la sua idea (un chiodo fisso, oggi un fix) di quello che fa, e perche’, in Speleologia. Mille Speleologie (al-meno mille!). Logico che parlassimo anche della tua prossima candidatura al prossimo triennio (almeno) di servizio per quell’idea di Associazione Nazionale degli Speleologi per la quale ci siamo spesi, in tanti, in questi decenni. Lo sai, quello e’ uno dei chiodi fissi ai quali mi affidero’ sempre senza mai domandarmi “reggera’ ancora ?”.
Conosco troppo bene quell’idea da permettermi di parlartene ancora una volta: regge, regge ancora, e reggera’ finche’ ci sara’ qualcuno che percorre quella via o, magari, finche’ qualcuno inventerà un nuovo modo di esplorare.
Esplorare, secondo me, significa mettersi in gioco: mettere in discussione i propri limiti, le proprie certezze. Non crearsi una seconda vita. Cercare in questa (vita) motivi per raggiungere obiettivi altri. Quanto saranno “alti” non spetta poi a noi stessi giudicarlo. Ma lasciami perdere, non e’ di questo che voglio scriverti.
Voglio convincerti che la tua candidatura e’ parte dell’esplorazione, e che questa non sara’ mai solo tua: stiamo esplorando assieme, e ognuno di noi ha bisogno di qualcun altro perche’ la cosa funzioni, in sicurezza.
Ti sarai certamente accorto che le grotte da esplorare non finiscono mai, che il tuo esplorare e’ un po’ diverso da quello di altri, ma anche che il vero senso di questa cosa sta nel riuscire a raccontarlo, in qualche modo, a qualcuno, prima o poi. E subito dopo, poi, inventarsi qualcosa di nuovo da esplorare e da raccontare.
Se sopporti l’idea che l’esplorare non ha mai un gran che’ di “finito”, se rispetti il mio modo di esplorare un buco fetido di fianco al tuo e se decidi di andare a conoscere chi esplora buchi fetidi molto lontani dalla tua idea di esplorazione, bene! Allora sei tu il mio Candidato !
Mi chiedi, forse giustamente: quanta liberta’ di esplorazione perdero’ ?
Tutta o niente, ti risponderei. Dipende quanto sarai capace di esplorare questo infinito con gli altri e, soprattutto, per gli altri.
Mi chiedi ancora, ma perche’ proprio io?
Scrivo a te perche’ so che sei un buon esploratore, che non hai bisogno di sapere quanto profondo o quanto lontano esploro io: abbiamo la stessa luce in fondo agli occhi, sappiamo di cosa stiamo parlando. La colpa e’ tua, per altro: Tu sei il mio Candidato, nostra e’ l’Associazione Nazionale degli Speleologi. Quella per la quale stiamo nella stessa barca a remi in un bosco scosceso, fitto di alberi. Si, scemo, … la SSI !
Intanto prendi questi appunti, questo rilievo speditivo e parti: difficilmente farai gli stessi errori, probabilmente ne inventerai degli altri. Ma intanto alzati e parti in esplorazione, che sono sicuro di averti dato il consiglio giusto.
Mauro (Drogo) Chiesi