Dopo 65 anni, il Pozzo 2 della Miniera di Cabernardi (AN) torna alla luce, offrendo ai visitatori una finestra sul passato minerario.
La riapertura del Pozzo 2 della Miniera di Cabernardi, chiuso nel 1960, rappresenta un evento significativo per il patrimonio storico e culturale della regione.
La struttura, scoperchiata lo scorso anno, offre ai visitatori del Parco archeminerario una prospettiva unica sulla vita dei minatori e sulle tecniche di estrazione del passato.
La riapertura
La Miniera di Cabernardi ha recentemente riaperto il Pozzo 2, noto anche come Pozzo Nuovo o Donegani, dopo quasi 65 anni dalla sua chiusura.
Questo evento rappresenta un importante passo avanti nella conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale della regione.
Il Pozzo 2 era stato chiuso il 12 marzo 1960 con un solettone in cemento armato delle dimensioni di 4.90×4.90×0.40 metri.
Negli anni successivi, la copertura ha subito un deterioramento significativo, con il cemento che si è progressivamente sgretolato.
Questo ha portato alla decisione di scoperchiare il pozzo, rivelando una struttura che ha suscitato grande interesse tra i visitatori del Parco archeminerario.
Una delle caratteristiche più affascinanti del Pozzo 2 è la presenza di una sbarra posta a diametro, che divideva il pozzo in due sezioni.
Da una parte, un ascensore a due gabbie sovrapposte scendeva, mentre dall’altra altrettante salivano.
Questo sistema permetteva un efficiente trasporto dei minatori e del materiale estratto.
Anche il Pozzo 1, conosciuto come Pozzo Vecchio o Boschetti, fu chiuso con un solettone, che è ancora presente e sembra essere in condizioni migliori rispetto a quello del Pozzo 2.
Durante le serate illuminate del Parco archeminerario, è possibile notare degli spifferi solfurei che si manifestano con un leggerissimo vapore azzurrognolo.
Questo fenomeno aggiunge un tocco di mistero e fascino alla visita del parco.
Guardare dentro il Pozzo 2 è una delle attrazioni più emozionanti per i visitatori.
La profondità di 450 metri, che i minatori percorrevano in soli due minuti di ascensore, evoca pensieri inquietanti e riflessioni sulla durezza della vita dei minatori.
La riapertura del pozzo offre quindi una finestra sul passato, permettendo ai visitatori di comprendere meglio le condizioni di lavoro e le tecniche di estrazione utilizzate in passato.
La riapertura del Pozzo 2 rappresenta un’importante opportunità per la conservazione del patrimonio storico e culturale della regione.
Grazie a questa iniziativa, il Parco archeminerario di Cabernardi continua a essere un punto di riferimento per chiunque sia interessato alla storia dell’estrazione mineraria e alla vita dei minatori.
La struttura, ora accessibile al pubblico, offre una prospettiva unica e affascinante su un periodo storico che ha segnato profondamente la comunità locale.
In conclusione, la riapertura del Pozzo 2 della Miniera di Cabernardi è un evento significativo che arricchisce l’offerta culturale del Parco archeminerario.
La possibilità di osservare da vicino una struttura storica così importante rappresenta un’opportunità unica per i visitatori di immergersi nel passato e comprendere meglio la storia della regione.
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Le miniere: un viaggio nella storia e nella natura
Le miniere rappresentano un patrimonio storico e culturale di grande importanza, spesso nascosto nelle profondità della terra.
Attraverso l’esplorazione di questi luoghi, è possibile riscoprire le tecniche di estrazione utilizzate nel passato e comprendere meglio l’impatto che queste attività hanno avuto sullo sviluppo economico e sociale delle regioni interessate.
Le miniere di Fornovolasco
Fornovolasco, un piccolo paese nel cuore delle Alpi Apuane, è stato per secoli il centro di una fiorente industria del ferro.
Le miniere di ferro di Fornovolasco hanno segnato profondamente il territorio, con un’attività estrattiva e siderurgica che ha caratterizzato il borgo apuano.
Recenti studi e ricerche hanno permesso di ricostruire le origini e le modalità di coltivazione dei filoni di ferro, situati a poca distanza dal paese, in prossimità di un’area denominata “Monticello – Le Pose”¹.
Le miniere della Val Imperina
Le miniere della Val Imperina, situate nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, sono state un importante sito di estrazione di pirite cuprifera, un minerale ricco di rame.
Queste miniere, attive fin dal Medioevo, rappresentano un importante sito storico e archeologico. Grazie alla collaborazione tra il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il Gruppo Archeologico Agordino ARCA e il Gruppo Speleologico CAI Feltre, è stato possibile documentare le strutture sotterranee delle miniere e realizzare un documentario per far conoscere al pubblico queste affascinanti realtà².
Le miniere di Genova
A Genova, sul Monte Ramazzo, si trovano alcune delle miniere più antiche della zona.
Queste miniere, situate sulle alture di Borzoli, offrono un viaggio nella storia e nella natura, con percorsi che attraversano antichi siti di estrazione di ferro e rame.
L’esplorazione di queste miniere permette di scoprire non solo le tecniche estrattive utilizzate nel passato, ma anche la flora endemica che caratterizza la zona³.
Importanza della valorizzazione
La valorizzazione delle miniere dismesse è fondamentale per preservare la memoria storica e culturale di questi luoghi.
Attraverso iniziative di recupero e promozione turistica, è possibile trasformare le vecchie miniere in attrazioni culturali e turistiche, contribuendo allo sviluppo economico delle comunità locali.
Il turismo minerario offre l’opportunità di riscoprire la storia e la cultura di un territorio, promuovendo un turismo sostenibile e responsabile.
Conclusione
Le miniere rappresentano un patrimonio da riscoprire e valorizzare.
Attraverso l’esplorazione e la documentazione di questi luoghi, è possibile preservare la memoria storica e culturale delle attività estrattive che hanno segnato profondamente il territorio.
Iniziative come quelle del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e del Gruppo Speleologico CAI Feltre dimostrano come la passione e l’impegno possano contribuire alla conoscenza e alla conservazione del patrimonio storico e naturale delle regioni minerarie.
Per ulteriori informazioni sulle miniere e sulle iniziative di recupero, è possibile visitare il sito Scintilena.
¹: Fornovolasco: la storia delle miniere di ferro che hanno segnato il territorio
²: Esplorazioni Sotterranee: La Storia delle Miniere della Val Imperina
³: Alla scoperta delle miniere di Genova: un viaggio nella storia e nella natura
(1) Fornovolasco: la storia delle miniere di ferro che hanno segnato il …. https://www.scintilena.com/fornovolasco-la-storia-delle-miniere-di-ferro-che-hanno-segnato-il-territorio/11/28/.
(2) Esplorazioni Sotterranee: La Storia delle Miniere della Val Imperina. https://www.scintilena.com/esplorazioni-sotterranee-la-storia-delle-miniere-della-val-imperina/11/06/.
(3) Alla scoperta delle miniere di Genova: un viaggio nella … – Scintilena. https://www.scintilena.com/alla-scoperta-delle-miniere-di-genova-un-viaggio-nella-storia-e-nella-natura/05/26/.
(4) undefined. http://www.apuane2007.it/italiano/miniere/miniere_fornovolasco.php.
(5) undefined. https://www.verdeazzurronotizie.it/minatori-e-miniere-la-loro-storia-e-delle-antiche-miniere-di-ferro-di-fornovolasco/.
(6) undefined. https://www.archeologiadelsottosuolo.com/le-miniere-medioevali-e-la-lavorazione-del-ferro-a-fornovolasco/.
(7) undefined. https://www.lavocedilucca.it/post/10059/le-vecchie-miniere-di-fornovolasco.php.
Le miniere di bitume della Majella: un patrimonio nascosto
Le miniere di bitume della Majella rappresentano un importante capitolo della storia industriale e archeologica dell’Abruzzo.
Situate nel cuore del Parco Nazionale della Majella, queste miniere sono state oggetto di numerose ricerche e scoperte che hanno portato alla luce aspetti inediti e affascinanti di questo territorio.
Storia e scoperta
Le miniere di bitume della Majella, in particolare quelle situate nel comprensorio di Manoppello, sono state attive fino alla metà del XX secolo.
Recentemente, tre speleologi del Gruppo di Ricerca di Archeologia Industriale della Majella (GRAIM) hanno rinvenuto reperti dell’età del bronzo nel territorio di Manoppello, in provincia di Pescara.
Questa scoperta ha aggiunto un nuovo tassello alla comprensione della storia mineraria della regione¹.
Esplorazioni recenti
Il GRAIM ha condotto importanti ricerche sulle miniere abbandonate della Majella, presentando i risultati di questi studi in vari eventi e conferenze.
Ad esempio, il 23 gennaio 2024, presso la sede della Sezione CAI Chieti-Majella, sono stati presentati i risultati delle esplorazioni e delle ricerche condotte sulle miniere abbandonate della Majella.
Questi studi hanno permesso di documentare le strutture sotterranee e di comprendere meglio le tecniche estrattive utilizzate nel passato².
La miniera di Torretta
Una delle scoperte più significative è avvenuta nel territorio di Roccamorice, in località Torretta.
Gli speleologi Gabriele La Rovere e Gianluca Cassano, durante l’esplorazione di una grotta naturale, hanno intercettato una galleria che si è rivelata essere parte di una miniera di bitume.
Questa scoperta ha permesso di svelare l’interno della miniera, offrendo nuove opportunità di studio e valorizzazione del sito³.
Importanza della valorizzazione
La valorizzazione delle miniere di bitume della Majella è fondamentale per preservare la memoria storica e culturale di questi luoghi.
Attraverso iniziative di recupero e promozione turistica, è possibile trasformare le vecchie miniere in attrazioni culturali e turistiche, contribuendo allo sviluppo economico delle comunità locali.
Il turismo minerario offre l’opportunità di riscoprire la storia e la cultura di un territorio, promuovendo un turismo sostenibile e responsabile.
Conclusione
Le miniere di bitume della Majella rappresentano un patrimonio da riscoprire e valorizzare. Attraverso l’esplorazione e la documentazione di questi luoghi, è possibile preservare la memoria storica e culturale delle attività estrattive che hanno segnato profondamente il territorio.
Iniziative come quelle del GRAIM dimostrano come la passione e l’impegno possano contribuire alla conoscenza e alla conservazione del patrimonio storico e naturale delle regioni minerarie.
Per ulteriori informazioni sulle miniere e sulle iniziative di recupero, è possibile visitare il sito Scintilena.
¹: Manoppello: rinvenuti reperti dell’età del bronzo nel comprensorio delle miniere della Majella
²: GRAIM: presentazione delle scoperte e ricerche sulle miniere abbandonate della Majella
³: Svelato l’interno della miniera di Torretta
(1) MANOPPELLO (PE) – RINVENUTI REPERTI DELL’ETÀ DEL BRONZO NEL …. https://www.scintilena.com/manoppello-pe-rinvenuti-reperti-delleta-del-bronzo-nel-comprensorio-delle-miniere-della-maiella-8/08/06/.
(2) GRAIM: Presentazione delle Scoperte e ricerche sulle miniere …. https://www.scintilena.com/graim-presentazione-delle-scoperte-e-ricerche-sulle-miniere-abbandonate-della-maiella-il-23-gennaio/01/08/.
(3) SVELATO L’INTERNO DELLA MINIERA DI TORRETTA – scintilena.com. https://www.scintilena.com/svelato-linterno-della-miniera-di-torretta/11/20/.