Come ormai è consuetudine da alcuni anni, lo scorso mese di Agosto si è svolto il campo speleologico esplorativo sulle Grigne. L’anomalo e costante innalzamento delle temperature degli ultimi anni, rende ora possibile l’esplorazione di molte grotte rese inaccessibili dalla neve e dal ghiaccio, e gli speleologi hanno potuto scendere in una grotta ostruita, fino a 65 metri di profondità, esplorare nuove cavità e rivisitare una ventina di grotte della Grigna Settentrionale nella zona del Moncodeno.
Durante il mese di agosto si è tenuto il consueto campo estivo in Grigna Settentrionale (LC) nella zona del Moncodeno.
Quest’anno sono proseguite le revisioni di grotte già note, sia per l’aggiornamento dei dati catastali, sia per la verifica di eventuali prosecuzioni, legate per lo più all’abbassamento della neve.
Sono state rivisitate complessivamente una ventina di grotte già note ed esplorate diverse nuove cavità.
Tra le grotte revisionate, la 1649 LO, dove si è riusciti a scendere il pozzo di ingresso sino a -65m, fermandosi su un intaso di ghiaccio.
Altra grotta degna di menzione è la 5491 LO: La frana terminale di questa modesta cavità era stata vista senza neve l’anno scorso; superato un passaggio con massi sostenuti dal ghiaccio, si è potuto scendere un pozzo di 15m. Una successiva breve arrampicata ha permesso di accedere ad un piano di condotte freatiche con concrezioni particolari, ancora in fase di studio, e morfologie molto belle. La grotta misura 140m di sviluppo e -40m di profondità. È stato anche fatto un tentativo di disgaggio del fondo, ma le proporzioni della frana hanno fatto desistere gli speleologi dal tentativo.
La ricerca di nuove cavità si è svolta anche sulla parete della Cima Taculera, dove gli esploratori si sono arrampicati lungo un canalone per un centinaio di metri di dislivello e hanno effettuato una calata in parete con successivo traverso per raggiungere alcuni buchi, che si sono rivelati solo nicchie. Meglio è invece andata sulla Parete Fasana: su questa impressionante parete alta oltre 300m è stato rilevato un breve pozzo (5831 LO), già esplorato in arrampicata dagli alpinisti, che nel febbraio 2004 hanno aperto la “Via Suerte”. Sulla parete di fronte, ancora più aerea, con una complessa calata in roccia inconsistente, è stata raggiunta ed esplorata una grotta lunga una quindicina di metri (5832 LO).
A distanza di alcuni anni dall’ultima punta, si è tornati poi all’Abisso delle Spade (1648 LO) per effettuare una rapida punta di rilievo e di verifica del punto terminale, ove era presente una strettoia che sembrava facilmente superabile. Dopo una breve disostruzione, si è riusciti a superarla, fermandosi su pozzo a -750m. La nuova via è molto stretta e fangosa, ma con una buona circolazione d’aria.
Per concludere è stata effettuata un’uscita all’Abisso Orione (5040 LO), dove si è proseguito il riarmo sino a poco meno di -400m e sono stati rilevati alcuni rami laterali probabilmente già in parte precedentemente esplorati. È apparsa assai interessante l’arrampicata eseguita in un condottino freatico che ha permesso di esplorare alcune decine di metri nuovi, anche se la via pare proseguire oltre un breve intaso.
Hanno partecipato al campo il G.G. Milano, il G.G. Busto Arsizio, lo S.C. Erba e lo S.C. Ribaldone. Si ringrazia lo staff del rifugio Bogani per l’aiuto logistico fornito.
Andrea Maconi
INGRIGNA!