Recuperato il corpo dello speleosub nel Canton Ticino
Il corpo dello speleosub svizzero di 56 anni, è stato recuperato nella Grotta Petrüs in Canton Ticino, a una settimana dall’incidente che gli è costato la vita. Le operazioni di recupero sono state complesse e tecnicamente impegnative, coinvolgendo specialisti del Soccorso speleologico svizzero.
La redazione di Scintilena porge le più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici.
Segnalazione e intervento
Sabato 2 novembre, poco prima delle 14.30, la Centrale comune d’allarme (CECAL) del Canton Ticino aveva ricevuto una segnalazione dalla REGA riguardante il mancato rientro di uno speleosub. L’uomo, identificato successivamente dalle autorità, si era immerso in tarda mattinata nella grotta presso la sorgente del fiume Brenno, nella zona dell’Alpe di Pertusio, in Valle di Blenio, e non era più riemerso.
Ricerche e ritrovamento
L’allarme aveva mobilitato agenti della Polizia cantonale e specialisti del Soccorso speleologico svizzero, giunti sul posto tramite elicottero della REGA. Le ricerche, rese difficoltose dal diametro esiguo dei passaggi, dalla conformità della caverna e dalla scarsa visibilità dell’acqua, avevano permesso di trovare il corpo privo di vita dell’uomo intorno alle 19.30, a una profondità di oltre 40 metri e a circa 200 metri dall’entrata.
Operazioni di recupero
Il cadavere dello speleosub è stato recuperato ieri, Sabato 9 Novembre intorno alle 11:20. Le operazioni per il recupero del corpo sono state particolarmente complesse e tecnicamente impegnative. Hanno richiesto diversi giorni e numerose immersioni da parte di sub esperti. Per ragioni di sicurezza e legate all’inchiesta, l’accesso alla grotta è stato vietato.
Dichiarazioni degli esperti
Nicolas Magnon, capo intervento di Speleo Secours Svizzera, ha spiegato le difficoltà e i rischi affrontati dai soccorritori nel recuperare la salma. “Riuscire a raggiungere il corpo è molto complicato,” aveva dichiarato ai giornalisti una settimana fa Magnon. “La grotta è stretta e il cadavere si trova a 40 metri di profondità: per raggiungerlo servono un certo numero di siti per la decompressione“.
La Grotta di Petrüs: un luogo affascinante e impegnativo
Descrizione della Grotta di Petrüs
La Grotta di Petrüs, anche conosciuta come “Pertüs”, significa “piccola apertura” in dialetto ticinese.
Situata presso la sorgente del fiume Brenno, la grotta è nota per le sue immersioni impegnative a causa delle sezioni trasversali dei tratti sommersi di piccolo diametro.
La grotta è adatta per immersioni con attrezzatura sidemount, grazie alla sua conformazione e alle basse temperature dell’acqua, che variano tra i 2 e i 5°C.
Caratteristiche geologiche
La grotta presenta marmi dolomitici e dolomie saccaroidi delle pareti, risalenti al Triassico Medio, Formazione di Röti.
L’acqua è sempre limpida grazie alla sabbia bianca di quarzo proveniente dal massiccio del Gottardo, che viene costantemente trasportata nell’acqua.
Queste caratteristiche rendono la grotta un luogo affascinante per le immersioni.
Descrizione dei passaggi
Poco dopo l’ingresso si trova una camera in cui il sub può respirare. Successivamente, i passaggi sono sempre immersi.
Dopo 20 metri si arriva al primo collo di bottiglia e a circa 70 metri dall’entrata, il corridoio principale si divide in due rami: uno verso ovest-sud-ovest e l’altro verso nord.
Il ramo ovest-sud-ovest raggiunge una profondità di 56 metri, mentre il passaggio principale verso nord arriva a una profondità di 68 metri. Entrambi i corridoi terminano attualmente nella ghiaia.
Storia delle esplorazioni
La prima esplorazione della sorgente Pertüs è stata iniziata da Giordano Cimbri negli anni ’80. Dal 1996 al 1997, Aldo Ronzani e Fritz Schatzmann hanno ripreso le esplorazioni, documentando circa 300 metri di percorso.
Dal 2020, Stefan Koch ha svolto un’intensa attività di esplorazione, mappando 400 metri di percorso con la collaborazione di altri speleologi.
Importanza della ricerca
L’esplorazione continua della grotta è motivata dal naturale impulso all’esplorazione e dalla possibilità di scoprire nuove cavità nella montagna.
La sorgente del Pertusio funziona come fonte di raccolta dei torrenti e recenti ricerche hanno dimostrato che è alimentata anche da acque provenienti dal bacino idrografico di Scopi.
Fonte: https://viafrancisca.ch/wp-content/uploads/2023/07/Sorgente-del-Brenno-ITA.pdf