Con un pò di ritardo pubblichiamo i risultati delle esplorazioni lombarde. Certo la quarta giunzione non è più una grande notizia, ma testimonia ancora una volta la grande mole di lavoro che stanno facendo gli speleologi lombardi.

Un bell’articolo sulle grotte della Grigna è stato pubblicato anche nell’ultimo numero di Speleologia, la rivista semestrale destinata ai Soci della Società Speleologica Italiana.

Ecco la cronaca di Andrea Maconi
Ieri (sabato 12 giugno N.d.R.) Tiziana Rombi ed io (Gruppo Grotte Milano) alle 11 siamo entrati in Stoppani dal nuovo ingresso inseguiti da uno sciame di zanzare assassine che ci voleva dissanguare. Siamo andati verso il fondo di Acquarius per rivedere se era cambiato qualcosa in seguito alla piena di luglio dell’anno scorso… Dopo i pozzetti iniziali è solo una comoda discesa con sacco in spalla sino a -300…
Ci siamo subito diretti verso la galleria in salita con la sabbia…e neanche a farlo apposta la piena ha modificato del tutto gli ambienti… A giugno dell’anno scorso Conan ed io ci eravamo fermati su un intaso di sabbia, mentre ora si camminava a tratti in piedi. Dopo 80/90m circa di bella galleria con roccia levigatissima e fondo in sabbia siamo sbucati in un gallerione in salita… da subito ho immaginato che fossimo al sifone di sabbia di Rio Mare in Fornitori, però non mi sono fidato sino a che abbiamo incontrato la prima corda, cioè circa 250m dopo…. Quando avevamo esplorato questo ramo da Fornitori avevamo percorso in una punta circa 2 km di gallerie molto belle e grosse e ci eravamo fermati a valle su un’enorme galleria in discesa ostruita totalmente da sabbia… Ora invece la sabbia è stata spostata dalla piena e la giunzione era già aperta!! Fantastico rivedere queste zone 6 anni dopo e venendo da un’altra parte…
Fatto il rilievo di collegamento, partendo dal Bivio Concrezionato ci siamo riattaccati all’inizio del ramo in quanto i caposaldi erano stati sabbiati dalle piene….
In discesa ho controllato un arrivetto osceno da cui proveniva un torrentello, giusto per verificare che chiudeva e per bagnarmi e infangarmi totalmente… Nella nuova galleria esplorata rimangono due camini da risalire. Uno è banale e serve giusto qualcuno che dia una mano dopo a scendere, l’altro è a tetto, ma è abbastanza semplice, soprattutto vista la qualità della roccia.
Dato che Tiziana mi sembrava ancora troppo piena di energie, l’ho convinta poi a seguirmi nella diffluenza di Acquarius per vedere se anche lì era cambiato qualcosa con le piene… Scendere è stata una figata: laminatoio inclinato di 32° nella sabbia-ghiaia (cioè pari più o meno all’angolo d’attrito del materiale)… Con mega scivoloni siamo arrivati sul fondo della diffluenza, dove purtroppo la sabbia si è trasformata in ciotoli e me ne sono accorto giusto quando arrivando giù a palla mi sono sentito grattare tutto il fondo schiena… in fondo ci siamo fermati su sifone melmoso d’acqua…però siamo scesi ben di più dell’anno scorso e anche qui la piena ha cambiato la morfologia. Risalire è stato meno piacevole perchè ad ogni movimento veniva giù tutta la sabbia… abbiamo fatto il rilievo anche di questo tratto.
A questo punto ci siamo diretti verso l’uscita. Il casco di Tiziana ha smesso di funzionare e allora l’ho preso io mettendoci su una ticca di scorta, che giustamente era scarica… Dopo un’oretta però ho ripreso con maggior sforzo i tentativi per farla ripartire e colla solita tecnica (a colpi) in qualche maniera la luce è ripartita e così sono riuscito anche io ad uscire solo con brevi momenti di buio sino all’uscita. Appena prima di uscire abbiamo incontrato invece Conan e Simona in entrata che si dirigevano verso Scorpio (a loro il racconto). Per le 22 eravamo fuori.

Il sifone finale di Acquarius a mio parere è collegato in qualche maniera con la vicina Niccolina. Tra qualche settimana ho in mente di tornare a verificare il livello idrico per vedere se s’è abbassato. La presenza di plastica all’interno della zona di Rio Mare infatti non può che venire dal sifone di Acquarius e l’unico posto dal quale mi sembra plausibile che possa entrare è la Niccolina, cioè l’inghiottitoio del Pian del Tivano.

La nuova giunzione riapre le esplorazioni di Rio Mare e Australia Open, che purtroppo sono rese possibili solo pochi giorni all’anno in quanto vi è un grosso sifone all’inizio del ramo. Inoltre si risparmia grossomodo un’ora o due di strada e la nuova via dalla Stoppani si fa al 95% con sacco in spalla… tra l’altro, quando il sifone all’inizio degli Australia Open è aperto, è anche possibile fare la traversata da Fornitori alla Stoppani, sicuramente la più bella in assoluto tra le ormai tante (la maggior parte delle quali orrende…) possibili. Gli ambienti di Australia Open e Rio Mare sono veramente belli e, al contrario del resto di Fornitori e Stoppani, che presenta solo roccia marcia e fango, qui vi sono bellissime gallerie in roccia levigata e sabbia. La traversata è anche abbastanza lunga perchè ci vogliono circa 8 ore andando a passo spedito…

ciao
Andrea Maconi
INGRIGNA!

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