Aprile 2005, la Confesercenti diffonde e pubblica sul proprio sito internet ( www.confesercenti.it/documenti/allegati/documento2005sprechi.doc ), un rapporto dal titolo “2005: lo spreco continua… Cento esempi di cattivo utilizzo della spesa pubblica”. Dossier moralizzante che si propone di informare i cittadini su come lo Stato sprechi il loro denaro.
Peccato che l’ammirevole zelo della Confesercenti li abbia portati a fare d’ogni erba un fascio, facendo finire nel calderone dei cattivi esempi sia clamorosi casi di malamministrazione che legittimi casi di tutela dell’ambiente.

Scorrendo il dossier, accanto a finanziamenti pubblici di decine o centinaia di milioni di euro concessi per progetti mai terminati, insieme a costi aggiuntivi dovuti a infiltrazioni criminali, a casi di  malasanitàe così via, al punto n. 40 della lista si legge: “La città di Prato ha stanziato 60.000 euro per la tutela del pipistrello”.
In una sola riga i solerti redattori del documento della Confesercenti dimostrano la loro profonda ignoranza sulle tematiche della ricerca e della conservazione, sulla legislazione comunitaria, nazionale e regionale e criminalizzano, di fatto, i ricercatori scientifici e la Provincia di Prato.

Presentare i pipistrelli come esseri inutili e immeritevoli di attenzione, paragonare chi li studia a un dilapidatore di risorse pubbliche, porre lo studio sulla provincia di Prato allo stesso infamante livello di chi spende soldi per autostrade fantasma, corrisponde a vanificare in un istante tante laboriose iniziative di studio, informazione e sensibilizzazione condotte da chi ha a cuore la tutela dell’ambiente in cui tutti noi viviamo.

In realtà, lo studio dei Chirotteri non è l’esercizio di un qualche astruso concetto scientifico fine a se stesso, bensì un esempio pratico di tutela dell’ambiente.
Solo indagando sul loro modo di vita e sulle loro esigenze ecologiche e utilizzando la comunità dei Chirotteri come un utile bioindicatore, è possibile mettere a punto adeguati interventi per la loro conservazione, e migliorare la qualitàdell’ambiente che ci circonda.
La tutela dei pipistrelli offre anche degli aspetti pratici e immediati come il controllo ecologico degli insetti nocivi. In una sola notte un esemplare di pipistrello albolimbato, la specie più comune in Italia, può catturare oltre 2000 piccoli Insetti (zanzare, moscerini, ecc.).

Lo stato di conservazione dei Chirotteri e’ pessimo e secondo L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUNC), il massimo organismo internazionale che si occupa di conservazione, molti di essi rischiano l’estinzione.

Purtroppo, sia tra la gente comune che tra certi giornalisti, il livello di conoscenza su questi animali è rimasto agli stereotipi del folclore popolare e così l’infelice inserzione dello studio sui pipistrelli viene riportata senza alcuna analisi critica da parte dei media italiani. Così in televisione e su alcuni quotidiani lo studio sui pipistrelli si guadagna uno spazio accanto alle esose tasse sulla benzina, a un acquedotto mai terminato dal 1984, a un finanziamento da 773 milioni di euro per un’autostrada inutile, a un corso per “veline” finanziato dalla Regione Campania. Accompagna gli articoli la foto di una “volpe volante”, un megachirottero tropicale che nulla ha a che fare con i nostri pipistrelli. Eppure in Italia sono segnalate 34 specie di pipistrelli! e rappresentano ben un terzo delle specie di Mammiferi italiani!

Il ruolo ecologico dei Chirotteri è fondamentale per l’equilibrio dell’ambiente. Lasciarsi influenzare dal loro aspetto è un comportamento sciocco e ignorante. Perché dovrebbero essere solo gli animali “carini” quelli che dobbiamo salvare? La chirotterologia è una scienza relativamente giovane in Italia e oggi sono molti gli studiosi che vi si dedicano. Grazie al loro lavoro stiamo faticosamente raggiungendo un buon livello di conoscenze, paragonabile a quello di altri paesi europei. Ma proprio nell’epoca in cui si parla tanto del depauperamento scientifico del nostro Paese, perché prendersela con uno dei pochi progetti scientifici a mala pena ancora finanziati? Molti di questi ricercatori sono giovani, e poi ci si chiede perché le menti scientifiche italiane emigrano all’estero. Vogliamo forse che l’Italia sia solo boutique e pizzerie?

Per nostra fortuna esistono precise normative internazionali, recepite con leggi nazionali e regionali, che promuovono anche in Italia lo studio e la tutela dei Chirotteri. La Provincia di Prato è una delle poche amministrazioni pubbliche che ha dimostrato di saper concretizzare tali disposizioni, lavorando per l’ambiente con competenza e professionalità, nell’interesse della comunità che amministra e più in generale delle “generazioni presenti e future”.
La Provincia di Prato, per il progetto triennale di studio affidato agli zoologi del Museo di Storia Naturale dell’università di Firenze, dovrebbe quindi essere presa ad esempio, e non diffamata, per avere avuto la lungimiranza e l’apertura mentale di impegnarsi in interventi che in altri Paesi europei (evidentemente più evoluti) sono ormai consuetudine da molti anni.

Nonostante la Legge sancisca nettamente la tutela dei Chirotteri, tuttora l’atteggiamento pubblico nei confronti dei pipistrelli è spesso negativo, alimentato da assurde credenze popolari e luoghi comuni (come quello, tanto diffuso quanto infondato, secondo cui i pipistrelli si attaccherebbero ai capelli). Conseguentemente, la conservazione dei Chirotteri passa anche attraverso una difficile attivitàdi educazione. Purtroppo, gli autori del dossier Confesercenti, e forse ancor più i media, hanno rivelato una totale mancanza di conoscenza del problema, che sta invece molto a cuore a illustri società scientifiche, a numerose associazioni ambientaliste e perfino alle Nazioni Unite, che coordinano un programma internazionale per la conservazione dei Chirotteri attraverso l’UNEP (per ulteriori informazioni si veda il sito del Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri: www.pipistrelli.org/ ).


per il GIRC (Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri)
Paolo Agnelli

Se siete d’accordo, potete spedire la vostra protesta ai seguenti indirizzi:
direzione@confesercenti.prato.it
info@confesercenti.fi.it
confes@confesercenti.it  
presidenza@confesercenti.it
cronache@ilmessaggero.it
cronaca@ilmessaggero.it
prioritaria@ilmessaggero.it
vzucconi@aol.com  
repubblicawww@repubblica.it  
larepubblica@repubblica.it
rubrica.lettere@repubblica.it
segreteria-firenze@repubblica.it
ufficiostampa@claudiomartini.it
info@claudiomartini.it
u.stampa@regione.toscana.it
urp@consiglio.regione.toscana.it
redazione.internet@ansa.it
redazione@agi.it
milan.newsroom@news.reuters.com
rome.newsroom@news.reuters.com
       
qua sotto il breve messaggio proposto. Ma, ovviamente, potete usare altre più terapeutiche espressioni per dare libero sfogo alla vostra collera.

Gentili Signori,
in riferimento al Dossier pubblicato in aprile dalla Confesercenti sugli sprechi pubblici (www.confesercenti.it/documenti/allegati/documento2005sprechi.doc ), desidero esprimere il mio profondo dissenso circa l’inserimento in tale documento di uno studio sui pipistrelli finanziato dalla Provincia di Prato. Porre all’attenzione dei cittadini e delle amministrazioni pubbliche i pipistrelli come esseri inutili e immeritevoli di considerazione, paragonare chi li studia a un dilapidatore di risorse pubbliche, porre lo studio sulla provincia di Prato allo stesso infamante livello di chi spende soldi per autostrade fantasma, significa dimostrare una profonda ignoranza sulle tematiche della ricerca e della conservazione, nonché sulla vigente legislazione comunitaria, nazionale e regionale.
Il danno di immagine arrecato a chi da anni si occupa di ambiente, di conservazione delle risorse naturali e di sensibilizzazione verso queste tematiche è enorme e potrebbe produrre un pericoloso meccanismo di limitazione delle già scarse ricerche in questo campo. Solo uno studio condotto in modo professionale, sia che riguardi i Chirotteri o una delle tante altre specie viventi, permette di mettere a punto adeguati interventi di conservazione e di migliorare la qualità dell’ambiente che ci circonda.
Chiedo quindi che la Confesercenti faccia pubblica ammenda e si informi per capire la reale importanza dell’argomento.

(firma)

_____________________________________________________

Paolo Agnelli
Museo di Storia Naturale dell’Universita’ di Firenze
Sezione di Zoologia “La Specola”
via Romana 17, I-50125 Firenze
Tel.:   +39 055 2288252/251
Fax:    +39 055 225325
E-mail: pagne@specola.unifi.it
Web:    http://www.specola.unifi.it/

NDR: L’articolo di denuncia sugli “sprechi” per la salvaguardia dei Chirotteri è stato subito impugnato dal Cavaliere e già pubblicato da “Il Giornale” con tanto di foto di pipistrello, un paio di giorni fa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *