Il presidente regionale del CAI chiede un divieto assoluto per preservare la tranquillità delle montagne

Il fenomeno dell’eliturismo nelle Dolomiti ha scatenato la protesta del Club Alpino Italiano che, guidato dal suo presidente regionale Renato Frigo, chiede un deciso intervento per porre fine a questa pratica.

L’elicottero, utilizzato come mezzo di divertimento per turisti, sta minacciando la serenità delle montagne, creando disturbo agli alpinisti, agli escursionisti e agli animali selvatici.

I voli turistici in elicottero offrono ai visitatori l’opportunità di ammirare le meraviglie delle Dolomiti, ma a un prezzo elevato.

Da recenti rilevazioni, è emerso che questi voli vengono effettuati principalmente nelle regioni del Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, nonostante queste zone abbiano regolamenti severi per limitare l’utilizzo di elicotteri per scopi turistici.

Ciò ha sollevato un interrogativo: perché il Veneto non ha ancora adottato misure simili per preservare i siti più sensibili?

Il Cai ha osservato che gli elicotteri giungono in determinate zone delle Dolomiti, sostano per alcuni giorni e da lì decollano per effettuare i loro giri turistici.

Questa pratica è avvenuta, ad esempio, ai piedi del Civetta, senza che nessuno abbia preso provvedimenti in merito.

Le lamentele dei residenti e dei frequentatori delle montagne sono state ignorate fino ad ora.

La principale richiesta del CAI è quella di imporre un divieto assoluto sui voli turistici in elicottero sulle Dolomiti.

Se ci dovessero essere deroghe, queste dovrebbero essere limitatissime.

La motivazione del CAI risiede nel fatto che l’elicottero è considerato un mezzo arrogante, altamente inquinante e insostenibile.

La sua presenza rappresenta un oltraggio per chi ama la montagna e disturba non solo gli esseri umani, ma anche la fauna selvatica.

Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, si unisce alla battaglia del CAI e sottolinea che la Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli vietano il disturbo della fauna selvatica negli ambienti naturali.

Queste direttive potrebbero essere applicate per porre definitivamente fine all’uso irresponsabile degli elicotteri nelle nostre montagne.

Tuttavia, Zanoni esprime dubbi sul fatto che alcuni amministratori locali potrebbero concedere deroghe, dimostrando una mancanza di rispetto per l’ambiente e per il prossimo.

La richiesta del CAI è chiara: è necessario adottare misure severe per preservare la tranquillità e l’integrità delle Dolomiti.

La lotta contro l’eliturismo continua e il CAI si impegna a portare avanti questa causa per garantire che le montagne italiane rimangano un luogo di pace e bellezza naturale, accessibile a tutti senza comprometterne la qualità.

Fonte: Il Corriere delle Alpi: https://corrierealpi.gelocal.it/regione/2023/08/21/news/dolomiti_eliturismo_protesta_cai_basta-13004606/

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