Gli scavi nella grotta del Büs dei Lader e sul monte Budellone rivelano tracce di presenza umana risalenti a oltre 40 mila anni fa e resti ossei di animali millenari.
Brescia – La Valsabbia si conferma un vero e proprio scrigno di tesori archeologici: dopo il recente ritrovamento di uno scheletro umano dell’Età del Ferro a Serle, gli scavi nella grotta del Büs dei Lader e sul monte Budellone a Prevalle rivelano nuovi e straordinari reperti del Paleolitico medio, risalenti a oltre 40 mila anni fa.
Lungo il sentiero che porta alla grotta del Büs dei Lader, uno speleologo del Gruppo grotte di Gavardo ha individuato della selce, ipotizzando un accampamento di presenza umana del Paleolitico medio.
Gli scavi, a cura del Museo archeologico della Valsabbia (Mavs) di Gavardo in collaborazione con la Soprintendenza e il Comune di Prevalle, hanno portato alla luce reperti di utensili di fattura umana, tra cui una cosiddetta “lama d’orso” e altre selci che risalirebbero al Paleolitico medio.
Ma gli scavi hanno anche rivelato resti ossei di animali millenari, tra cui bisonti, lupi, orsi, linci, iene e una rarissima mandibola di sicista, un topolino delle betulle che oggi vive solo in ambienti freddi come la tundra, testimonianza delle tracce dell’ultima grande glaciazione nota come Würm.
Gli scavi riprenderanno in ottobre, con l’obiettivo di esplorare sia la cavità del Büs dei Lader che la nuova area al Budellone, sotto la guida del direttore del Mavs, Marco Baioni, dell’archeologo Nicolò Fasser e del paleontologo Fabio Bona.
La grande partecipazione dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità dimostra l’importanza della tutela del patrimonio storico e archeologico del territorio.
Fonte e maggiori info: https://www.bresciaoggi.it/territorio-bresciano/valsabbia/tra-budellone-e-bus-dei-lader-c-e-il-mondo-di-40-mila-anni-fa-1.10138179