Comunicato Stampa CNSAS Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
I Delegazione Speleologica – Piemonte e Valle d’Aosta
L’11 ed il 12 giugno l’Abisso Artesinera, nel territorio di Prato Nevoso, frazione del comune di Frabosa Sottana (CN), è stato teatro di una esercitazione di soccorso speleologico volta a verificare le competenze dei propri tecnici.
Protagonista la I Delegazione Speleologica – Piemonte e Valle D’Aosta, componente del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (SASP) e parte integrante del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) Piemonte e della Valle D’Aosta.
E’ stato simulato un complesso intervento per il soccorso medicalizzato ed il recupero di un ferito infortunatosi in profondità. L’esercitazione rientrava nel programma di formazione e mantenimento dei tecnici del CNSAS specializzati nel soccorso speleologico ed ha avuto lo scopo di verificare il livello di preparazione raggiunto da ciascuno.
I volontari coinvolti nella verifica (medici e tecnici) avevano il compito di ideare e gestire un intervento coordinato per il recupero di un ferito infortunatosi all’interno di una grotta complessa caratterizzata da un deciso sviluppo verticale.
Le operazioni sono iniziate sabato 11 con il rapido invio di una squadra di primo intervento; questa ha raggiunto l’ingresso della Grotta Artesinera (197/PI (CN)) che si apre a quota 1.880 m sulle pendici dell’omonima cima, sopra la località sciistica di Prato Nevoso.
Il personale medico ed i tecnici addestrati per il primo intervento si sono calati nella grotta tramite tecniche di progressione su corda ed hanno raggiunto il luogo dell’incidente simulato a 150 m di profondità. Hanno quindi prestato i primi soccorsi e condizionato il figurante mettendolo in sicurezza, stabilizzandolo e effettuando la prima valutazione medica.
Comunicate all’esterno le condizioni del ferito grazie a una linea telefonica appositamente allestita, la Direzione Operazioni ha pianificato il recupero: due squadre di tecnici attrezzisti speleo coinvolti nel programma triennale di verifica si sono alternate lungo il percorso allestendo appositi dispositivi di recupero su corda che hanno permesso alla barella col ferito – accompagnata da numerosi tecnici barellieri – di risalire in condizioni di sicurezza i tratti verticali ed i meandri fino all’esterno.
L’esercitazione è proseguita senza interruzioni durante la notte e si è conclusa domenica 12 con un pieno successo: tutti i dieci volontari sotto esame hanno brillantemente superato la verifica e potranno procedere nel percorso formativo individuale all’interno del CNSAS.
L’organizzazione del soccorso speleologico prevede per tutti gli aspiranti che hanno superato la prima selezione, un percorso formativo biennale con periodiche lezioni ed esercitazioni teoriche e pratiche tenute da Istruttori Regionali del CNSAS. All’interno di questa struttura l’AOS (Aspirante Operatore di Soccorso) dopo un anno di addestramento e previa verifica, si qualifica dapprima come OSS (Operatore di Soccorso Speleologico) ed al termine del secondo anno di addestramento come TSS (Tecnico di Soccorso Speleologico). Tutti i TSS sono poi sottoposti ogni tre anni ad un’apposita verifica di mantenimento.
Questo permette ai volontari di mantenere sempre alto il livello della propria formazione tecnica e di crescere all’interno della struttura del CNSAS – unico corpo dello Stato abilitato a portare soccorso medicalizzato in ambiente ostile.
L’ esercitazione ha avuto anche lo scopo di preparare il principale evento formativo annuale della Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Speleologico.
Il fondamentale addestramento, quest’anno si terrà dal 22 al 26 giugno proprio in Piemonte nelle grotte cuneesi. Vedrà accorrere un numero record di tecnici e di istruttori nazionali del CNSAS da ogni parte d’Italia per apprendere nozioni di recupero avanzate da attuare in situazioni di recupero particolarmente complesse.