Il Gruppo Speleologico Pisano collabora con il Parco di San Rossore e con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze per la realizzazione di un progetto di ricerca e conservazione dei pipistrelli.
Nel Parco di San Rossore è stata recentemente scoperta un’importante colonia di una delle 26 specie di chirotteri presenti in Toscana, il Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum). Si tratta dell’unica colonia riproduttiva conosciuta in Toscana per questa specie e la più grande sinora nota in Italia: ogni estate, circa 200 femmine si danno appuntamento nelle soffitte di un edificio del Parco per partorire ognuna il proprio piccolo e per allattarlo fino a quando non è in grado di volare e cacciare da solo. Non sappiamo ancora però dove le femmine di questa colonia, insieme ai maschi, superano i rigori invernali in profondo letargo. Questa ricerca mira proprio a scoprirlo con lo scopo di verificare che la popolazione, protetta in estate all’interno del Parco, non corra rischi nel suo rifugio invernale presumibilmente situato in una grotta (crolli, disturbo eccessivo, vegetazione che chiude gli ingressi, ecc.).
Le attività speleologiche di ricerca dei rifugi sono iniziate il 28 gennaio e prevedono uscite insieme agli zoologi del Museo di Storia Naturale di Firenze per tutto il mese di febbraio. Una nuova campagna di ricerche riprenderà nei mesi di gennaio e febbraio 2007. Si pregano i soci del Gruppo di segnalare eventuali presenze di pipistrelli osservate, anche negli anni passati, durante i mesi invernali. Ogni segnalazione può essere preziosa. Per ulteriori informazioni potete contattare Paolo Agnelli (del MSN) al seguante indirizzo: pagne@specola.unifi.it
link utili:
www3.unif.it/msn
www.parcosanrossore.org
www.pipistrelli.org
www2.minambiente.it/Sito/settori_azione/scn/docs/qcn/mi/qcn_mammiferi_chirotteri.pdf
www2.minambiente.it/Sito/settori_azione/scn/docs/qcn/qcn_monitoraggio_chirotteri.zip
Ad inizio articolo, Foto ridotta del Rinolofo maggiore fornita dal Dr. Paolo Agnelli
La notizia è pubblicata anche all’interno del sito del Gruppo Speleo di Pisa: http://www.speleopisa.it/ alla pagina http://www.speleopisa.it/content/view/63/17/