Testimonial per l’elemento aria al Raduno Internazionale di Speleologia di Costacciaro 2023 sarà Gian Paolo Rivolta.


L’aria di grotta è una presenza invisibile, ma sempre presente, nelle grotte. È come un fantasma che si percepisce come un soffio sul viso o sul collo. Ha una sorella gemella, l’aria esterna, con cui ha una continua e reciproca interazione.

Lo speleologo che vuole conoscere i segreti dell’aria di grotta non deve trascurare questo legame gemellare. Deve osservare contemporaneamente ed attentamente l’aria di grotta e l’aria esterna per ricevere un quadro completo e senza errori.

Oggi si dispone di strumentazioni nuove e performanti per registrare i dati di meteorologia ipogea ed epigea. Tuttavia, la base delle ricerche dovrebbe sempre partire dalle prove di apertura e chiusura di ingressi di ipogei. Questo permette di registrare in quali altri punti si ha una riduzione di flusso dell’aria conseguente, ottenendo un quadro già importante.

Inoltre, i ricercatori hanno sperimentato con successo i Traccianti aeriformi, che rendono “visibile” l’aria di grotta. I traccianti aeriformi forniscono anche indicazioni su lunghezze e volumi dei percorsi dell’aria in grotta.

L’aria di grotta è una presenza fondamentale nelle grotte. È un’entità complessa e misteriosa, ma allo stesso tempo affascinante. Gli speleologi possono imparare molto dall’aria di grotta, se sono disposti a osservarla con attenzione e curiosità

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