Il 30 maggio il gruppo speleologico utec partirà alla volta di Palinuro per fare una capatina alla Grotta di Cala Galera, grotta alla quale siamo particolarmente affezionati per aver partecipato

attivamente all’esplorazione, soprattutto alla parte subacquea. La visita alla grotta è molto suggestiva perchè l’ingresso si apre a livello del mare lungo una parete scoscesa alta una trentina di metri.
Sotto l’organizzazione di Virgilio Pendola è stato contattato il direttore del King Hotel di Capo
Palinuro (4 stelle) e, con grande gentilizza e cortesia, ci offre la sua collaborazione: ci mette a disposizione lo spazio per le tende e/o camper con i servizi dell’Hotel annessi: piscina, la spiaggia riservata di una bellezza unica e naturalmente le camere per chi và con la famiglia.

Per quanto sopra il programma è questo:

30 maggio venerdì/ In serata, alle ore 19, partenza da Narni Scalo del primo gruppo che preparerà le attrezzature.

Pernottamento sotto un cielo di stelle sulla scogliera.

31 maggio sabato /arrivo al King Hotel di tutti i partecipanti, discesa in Grotta e bagni a volontà.

Cena da stabilire in un locale della zona oppure tavolata all’aperto con
prodotti tipici della zona.

01 giugno domenica/ quello che ognuno vuole maggiormente grotta e bagni
e visita turistica con la barca alle grotte del capo (azzurra, del
sangue, delle ossa, di cala fetente ecc.)

Cena sociale a base di pesce di tutti i partecipanti (ognuno paga per
se)

02 giugno lunedì festivo/ disarmo della grotta e nellla giornata ritorno.

Il programma esplorativo dipende dal livello tecnico dei partecipanti; ci sono diverse cose da vedere e delle risalite piuttosto impegnative dafare, ci coordineremo in zona.

Ecco la storia di questa magnifica grotta e della sua esplorazione:

Nei primi anni ottanta, grazie alla curiosità e alle capacità speleo di Silvano Lepri, il G.G.P. di Terni scopriva una grotta bellissima che si apriva a livello del mare sotto una delle tante scogliere di Palinuro, quella di Cala Galera: i locali, da allora, la chiamarono la grotta dei Ternani.
Le puntate esplorative organizzate in quegli anni sul tipo del “mordi e fuggi” posero i primi “ometti” in una cavità naturale concrezionatissima di grande bellezza e suggestione, individuando un solo immenso ambiente, suddiviso in tre grandi saloni da una antica frana con diverse prosecuzioni e due ulteriori ingressi sottomarini, posti sotto a quello noto di superficie, a circa 3 e 8 metri di profondità, da dove sbocca faticosamente in mare il fiume interno sotterraneo.

Una delle prosecuzioni è una galleria di notevoli dimensioni che risulta essere il letto del fiume di acqua dolce, o lago come lo chiamano i Friulani, (buona e fresca ma un po’ salata all’inizio) che proviene dall’interno del promontorio diretto verso il mare (interrotto sempre dalla famosa frana interna di cui sopra probabilmente provocata dai terremoti o da movimenti strutturali considerando il basso spessore di roccia del soffitto).

Di conseguenza abbiamo due livelli: uno subacqueo altissimo (almeno dall’esplorazione subacquea fatta risultò una profondità di oltre 10 metri) e l’altro di superficie perfettamente agibile lungo le pareti laterali e percorribile in piedi (meglio e più comodo a nuoto al centro).

Possiamo ancora dire che sono grandi ma, sicuramente, prettamente, subacquee le possibilità esplorative che aspettano qualcuno con mezzi e fegato da vendere.

Siamo fermi di fronte a quello che sembrava un sifone ma che in realtà si è rivelato un intero, profondissimo, mondo allagato.

LE ESPLORAZIONI

Diverse puntate esplorative a partire dal 1982 condotte dal G.G.P. di Terni con la collaborazione del nostro Gruppo hanno portato alla quasi totale conoscenza dello sviluppo della grotta e a capire quali erano i suoi segreti da scoprire (siamo anche andati al C.N.R., alla Casaccia di Roma, che aveva condotto, e cercava ancora notizie, per uno studio geologico sulle grotte subacquee di Palinuro).

Nel 1983, il 6 aprile, offrimmo una serata di informazione con diapositive alla cittadinanza di Palinuro, presenti tutte le autorità, sulla grotta proprio per rispondere alla grande curiosità locale.

Poi il G.G.P. si dedicò all’esplorazione ancora in corso di Cittareale, dimenticando Palinuro, ma noi no, fino a compiere, con uno sforzo logistico e tecnico notevolissimo, nel 1985, con amici speleo di Stroncone e Città di Castello (in tutto 23 persone!) la prima, e ancora unica, esplorazione subacquea interna quella che scoprì che non c’era un sifone ma bensì un immenso piano allagato, sotto il pelo dell’acqua, oltre la fine ufficiale e nota, della grotta.

Purtroppo la successive puntate esplorative, tra cui, memorabile, quella “Umbra”, organizzata dall’UTEC, nel 1996 (oltre 35 persone) con gli espertissimi spelelosub di Foligno (presenti Perugia, Foligno, Stroncone, Todi, Città di Castello, ecc.) destinata ad andare oltre i limiti conosciuti, sia sopra che sotto il livello del mare, trovò cattivo tempo e un mare forza 7.

Fu impossibile entrare per i tre giorni programmati, quelli disponibili, per cui tutto fu, ora si può dire, per sempre, rimandato.

Contemporaneamente un forte e organizzato Gruppo speleo del nord: il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano si dedicò a Palinuro, dal 1984 al 1988, trovando ed esplorando alcune grotte nuove e riesplorando le altre tante grotte, tra cui, ovviamente, anche la “nostra” producendo, oltre ad un preciso accatastamento delle cavità, un pregevole elaborato della sua pianta e riconoscendo, nella descrizione, che era noto che la grotta era stata scoperta e “visitata”, dal G.G.P. di Terni, per Loro, comunque, è la grotta di Punta della Galera .

Gli speleo friulani intrapresero diverse campagne esplorative di cui una, tragica, nel 1984, durante la quale morirono, insieme, due loro speleosub, espertissimi e molto in gamba, nel corso di una esplorazione nella grotta di Cala Fetente o dell’acqua solfurea; questa disgrazia, a cui ne seguiranno altre, fino alla fine incredibile di tre spelelosub dell’Est Europa, sempre vicino a quella grotta maledetta, ha fermato per un pò le spinte esplorative.

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