L’esplorazione del 2024 si conclude con un ottimo risultato: sviluppo planimetrico 830m, profondità raggiunta -135m.

Di seguito si riporta integralmente quanto scritto in prima persona da Gigi Casati nella sua pagina Facebook.

Riepilogo esplorazione della Pollaccia.

Le mie esplorazioni in Pollaccia iniziarono nel luglio del 1990 su invito di amici speleosub toscani Angiolo Pergolini, Carlo Carletti, Francesco Cuffaro e Renato Papini che al tempo avevano esplorato la sorgente fino a -60m.

Allora mi immersi con un bibo da 20l caricato ad aria speranzoso di superare le strettoie e mi spinsi fino a -74m mentre nelle immersioni che seguirono, userò delle “giclette” (20% di elio), per continuare usando il rebreather e le miscele.

Durante una spedizione esplorativa il 4 giugno del 2006 (http://www.prometeoricerche.eu/GIGI/Max.htm) Massimiliano Valsecchi, perse la sua giovane vita e venne ritrovato da Roberto Barbierato sulla via del ritorno nell’ultima strettoia verso l’uscita, a -44m circa.

Conosceva i passaggi, li aveva già percorsi, ma a volte gli incidenti accadono per una semplice svista o sottovalutazione dettata dalla eccessiva confidenza che si raggiunge con la pratica.

Jean Jacques mi consigliò di non andare a recuperarlo io stesso, ma di avvisare il Soccorso Speleologico.

Erano i primi anni dell’uso dei rebreather e le polemiche dei soliti sapientoni non tardarono a venire.

E’ buffo vedere come la gente tira conclusioni facendo supposizioni prive di cognizioni di causa.

Un anno dopo tornai in Pollaccia: all’epoca si scendeva diritti nel bosco ripido, si montava una teleferica che andava bene per calare i materiali mentre, per recuperarli, si era più veloci inerpicandosi sul sentiero tenendoli in spalla.

Esplorai fino alla distanza di 510m, dall’ingresso, raggiungendo una profondità di -115m (all’epoca il computer mi dava -120m) per poi risalire a -105m.

Trascorrendo gli anni, la vita mi segna profondamente e gli obbiettivi esplorativi cambiano. Il pensiero di dedicare a Massimiliano una nuova esplorazione in Pollaccia, si è fortunatamente materializzato, prima di diventare troppo vecchio.

Quest’anno infatti, a 60 anni compiuti, mi sono regalato una delle più belle esplorazioni della mia carriera, perché le morfologie della Pollaccia, sono magia allo stato puro e con un po’ più di tempo ci sarebbe l’opportunità di analizzare delle formazioni strane, morfologicamente parlando, che si incontrano all’interno.

La scelta di girare immagini dell’esplorazione, ha impedito l’uso corretto del sistema Sinapsi a causa dei potenti fari, e relativi campi magnetici, posizionati sotto il cuore del sistema di navigazione.

Detto questo, troverò il tempo per tornare e completare la topografia della grotta e, perché no, dedicare del tempo per riprendere in maniera dettagliate le morfologie strane che forse potranno aprire nuove ipotesi sulla sorgente. Vedremo.

L’esplorazione del 2024 si conclude con un ottimo risultato: sviluppo planimetrico 830m, profondità raggiunta -135m.

Dai 450m fino a 780m dall’ingresso si rimane sempre tra i -105m e i -120m con una serie di su e giù.

Si arriva sul pozzo finale a -110m e scendendo si tocca il fondo a -130m poi la galleria prosegue verso il basso -135m con vista a -140m e siamo a 830m di distanza.


C’erano anche Francesca Onnis, Sara Sturlese, Davide Masserenti, Luca Bravi e Stephan Girardin

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