La combinazione di dati storici e recenti per monitorare le specie minacciate

Nella foto di copertina di Valentina Balestra, un geotritone.

Un recente studio condotto dal Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano (UNIMI) ha messo in luce l’importanza di combinare dati storici e recenti per monitorare le popolazioni di specie minacciate.

Il focus della ricerca è stato il geotritone di Strinati (Speleomantes strinatii), una specie di salamandra cavernicola a rischio di estinzione.

Documentare i trend di popolazione è fondamentale per identificare le variazioni della biodiversità e stabilire misure di conservazione adeguate.

Tuttavia, verificare i trend a lungo termine è spesso difficoltoso a causa della mancanza di dati standardizzati e continuativi.

I dati storici forniscono informazioni preziose sulla distribuzione passata delle specie, ma integrarli con i dati recenti per ottenere stime di tendenza è una sfida complessa.

Il team di ricerca ha utilizzato modelli di occupazione e rilevamento (SODMs) per combinare i dati provenienti da monitoraggi recenti con quelli storici presenti nella letteratura grigia.

Questo approccio ha permesso di ottenere stime affidabili dei trend di popolazione del geotritone di Strinati, anche in assenza di dati storici dettagliati sulla rilevabilità della specie.

Le indagini sono state condotte in 40 grotte distribuite nell’areale della specie, per le quali erano disponibili dati biospeleologici storici risalenti al periodo 1940-1982.

I modelli SODMs sviluppati hanno stimato l’occupazione della specie sia nei monitoraggi recenti che in quelli passati, suggerendo una tendenza di occupazione in crescita.

Le variazioni di occupazione non sono risultate correlate a modifiche del paesaggio circostante.

Anche in assenza di dati storici dettagliati sulla rilevabilità, scenari realistici di misdetection passata hanno costantemente suggerito una tendenza di occupazione in aumento o stabile.

Questo dimostra l’importanza di applicare approcci analitici su misura per sfruttare al meglio le informazioni disponibili nei dati storici, collegandoli a una gestione adattativa per promuovere azioni di conservazione efficaci.

La ricerca ha beneficiato del supporto del gruppo di ricerca Biologia Sotterranea Piemonte, che ha contribuito con dati e competenze specifiche.

Il loro lavoro continuo sulla conservazione della biodiversità è stato fondamentale per il successo dello studio.

Per ulteriori dettagli e per scaricare l’articolo completo, è possibile visitare il sito https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S000632072400257X.

¹: Scintilena

Vedi anche:
(1) Convegno a Frasassi: “Biospeleologia nell’Appennino: studi e ricerche …. https://www.scintilena.com/convegno-a-frasassi-biospeleologia-nellappennino-studi-e-ricerche-su-anfibi-e-invertebrati-con-particolare-riferimento-all%e2%80%99appennino-umbro-marchigiano/02/28/.
(2) Programma XXI Congresso Nazionale di Speleologia (2-5 … – Scintilena. https://www.scintilena.com/programma-xxi-congresso-nazinale-di-speleologia-2-5-giugno-trieste/05/04/.
(3) La Fortezza sotterranea di Vernante un rifugio per la fauna ipogea …. https://www.scintilena.com/la-fortezza-sotterranea-di-vernante-un-rifugio-per-la-fauna-ipogea/04/27/.