Sabato 17 ottobre 2009 verrà innaugurato il nuovo impianto di illuminazione all’interno della Grotta Gigante, in Friuli Venezia Giulia.
L’impianto è costato 690mila euro. La speranza è che almeno si sia pensato ad un tipo di illuminazione che abbia uno spettro molto ridotto che non favorisca la crescita di alghe e muschio, elementi assolutamente negativi, infestanti, che possono alterare irrimediabilmente l’habitat naturale di una grotta; E’ sempre difficile illuminare una grotta, soprattutto perchè una grotta è naturalmente totalmente buia e solo quando, raramente, viene attraversata da qualche speleologo allora concrezioni, saloni, cascate vengono “portate alla luce”.
Diciamo che la luce è quanto di più alieno esiste in grotta, e una grotta dovrebbe rimanere naturalmente al buio per conservare le sue caratteristiche originali. Per questo si scelgono dei tipi di lampade che forniscono una luce molto diversa da quella solare, che irradino solo determinate frequenze di colore, ignorate dalle piante per la fotosintesi.
Purtroppo per essere visibile al pubblico pagante e per consentire le normali condizioni di sicurezza, c’è bisogno di impianti a luce fissa, ma generalmente vengono installati dispositivi che in qualche modo disattivano l’illuminazione potente se non passa nessuno in quel punto in quel determinato istante, in modo che le eventuali spore condotte in grotta attaccate sulle suole delle scarpe dei visitatori non hanno abbastanza luce ed energia per poter attecchire in un ambiente altrimenti completamente ostile ai vegetali.
Curiosità: L’impianto che verrà attivato tra due giorni è solo l’ultimo ritrovato tecnologico: Il primo impianto luce della Grotta Gigante risale al 1908 e aveva una autonomia di tre ore…

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